Giornata davvero molto importante per quanto riguarda la riforma Pensioni 2017 perché si terrà l'incontro decisivo tra Governo e sindacati nel quale si andrà a discutere di varie cose, in primis dell'aumento dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita che dal 2019 dovrebbe portare l'uscita dal mondo del lavoro a 67 anni per tutti i lavoratori. Dopo la proposta dei sindacati di avere uno sconto e passare così da 67 anni a 66 anni e 11 mesi per ottenere il pensionamento, le forze sindacali si giocano la loro ultima carta e provano ad ottenere il congelamento dell'età per 30mila persone.

Riforma pensioni: ecco l'ultima carta che si potrebbero giocare i sindacati per l'età

L'idea dei sindacati sarebbe quella di salvare 25-30mila lavoratori all'anno dall'incremento dell'età pensionabile a partire dal 2019, inserendo in più anche un salvagente per i lavoratori giovani che consenta loro di non dover arrivare a 70 anni prima di ottenere il pensionamento. Su questo si discuterà molto nel vertice odierno che si dividerà in due sedute, una tecnica in mattinata e una politica nel pomeriggio. Si punta ad arrivare ad un accordo, anche se non sarà affatto semplice.

Tra le tante cose, infatti, secondo quanto riportato dal sito Quotidiano.net, si tenterà l'estensione dell'APe sociale al 2019.

Se ciò dovesse concretizzarsi significherebbe che i nati nel 1956 che abbiano i requisiti idonei per usufruirne potranno andare in pensione a 63 anni anche nel 2019, con l'anticipo di 3 anni e sette mesi. Un altro discorso sarà fatto per quanto concerne le 15 categorie di lavori gravosi proposte dal Governo e, anche se sarà complicato, i sindacati tenteranno di aggiungerne altre ancora: poliziotti locali, vigili del fuoco e postini.

Riforma pensioni: allentare i requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata?

I sindacati, però, fanno sapere che per far sì che venga centrato l'obiettivo dei 25-30 mila lavoratori salvati dall'aumento dell'età il Governo dovrebbe rivedere i requisiti necessari per rientrare tra le categorie, ovvero possedere 30 anni di contribuzione e non 36 come avviene adesso per l'APe e aver svolto le mansioni gravose per sette anni ma non negli ultimi sette ma almeno negli ultimi dieci.

Così facendo rientrerebbe un numero maggiore e non irrilevante di lavoratori nel provvedimento. Insomma, non ci resta che attendere novità importanti da questo vertice che ci dirà quale direzione prenderà la riforma pensioni 2017, tematica che sempre più fa discutere tra i cittadini del nostro Paese.

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