Si continua a lavorare sull'innalzamento dell'età pensionabile che a partire dal 2019 andrà a gravare su migliaia di lavoratori. Infatti, si prospetta un probabile adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita che potrebbe comportare un aumento dell'età di ulteriori cinque mesi fino al raggiungimento dei 67 anni.
Nessuna risposta alla pdl 4600
Si tratta di un argomento sul quale si discute ormai da mesi dopo che l'Istituto Nazionale di Statistica avrebbe reso noto probabile adeguamento all'aspettativa di vita. Un questione sollevata anche dalle organizzazioni sindacali e dalle varie forze politiche che hanno avanzato le loro richieste.
Di fondamentale importanza, è la proposta di legge n. 4600 depositata in Commissione Lavoro alla Camera dal deputato della Lega Nord Roberto Simonetti sulla quale l'esecutivo non è riuscito a dare una risposta concreta.
Sulla questione è intervenuto anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano, il quale avrebbe chiesto al Governo un rinvio dell'adeguamento dei requisiti al prossimo giugno 2018, ovvero dopo le prossime elezioni politiche in modo tale da avere più tempo disponibile per prendere ogni decisione.
Probabile l'ampliamento della categoria dei lavori gravosi
Intanto, il Governo Gentiloni avrebbe deciso di escludere dall'innalzamento dell'età anagrafica per la pensione di vecchiaia, le undici categorie dei lavori usuranti individuati dalla Legge di Stabilità 2017 entrata in vigore lo scorso primo gennaio 2017.
Si tratta dei conciatori di pelle, dei facchini, delle maestre d'asilo, dei conduttori di gru, dei lavoratori edili, dei macchinisti, dei ferrotranvieri, degli infermieri organizzati in turni notturni, degli autisti di camion adibiti al trasporto di o persone, ecc..., i quali non si vedranno intaccare l'età pensionabile per il conseguimento della pensione di vecchiaia.
L'esecutivo, però, potrebbe decidere di ampliare la platea dei lavori usuranti portando i beneficiari della misura dai 15 mila previsti a circa 17 mila. L'potesi, infatti, si baserebbe su un ampliamento della categoria dei lavori faticosi anche a favore dei lavoratori marittimi, dei lavoratori appartenenti al settore agricolo e dei siderurgici. Infatti, è atteso il nuovo tavolo di confronto che vedrà impegnati ancora una volta il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil.