Niente da fare per il blocco dell'età di uscita per la pensione anticipata e per le Pensioni di vecchiaia dal confronto tra il Governo e i sindacati di ieri. L'età della pensione crescerà di cinque mesi dal 1° gennaio 2019 e anche le uscite anticipate si aggiorneranno ai nuovi requisiti anagrafici. Sulla base della crescita della speranza di vita calcolata dall'Istat, tra poco più di un anno gli aggiornamenti verranno fatti ogni due anni e si adegueranno, al ribasso, anche gli importi delle pensioni in rapporto al coefficiente di trasformazione.

Conti da rifare, dunque, ogni 24 mesi per le pensioni anticipate e di vecchiaia, a svantaggio, soprattutto, delle generazioni più giovani che andranno in pensione a 70 anni e oltre e con un assegno di pensione decurtato. Ma, nell'immediato, a pagarne le dirette conseguenze saranno i contribuenti più vicini, per età, alla pensione, ovvero i nati negli anni '50 e '60.

Ultime pensioni anticipate e vecchiaia 2017: novità oggi su incontro Governo e sindacati

Quanto inciderà l'aumento di età e dei requisiti sulle pensioni anticipate e sulla pensione di vecchiaia, nonché sull'importo degli assegni delle pensioni, è stato calcolato dalla Progetica.

Le simulazioni sono state fatte sui contribuenti che, ad oggi, hanno dai 30 ai 60 anni e, a parità di età, vi è anche una sostanziale differenza di pensione a seconda che si lavori alle dipendenze o come autonomi. Inoltre, ad oggi non è possibile prevedere quale sarà lo scenario futuro della speranza di vita: pertanto, Progetica considera due ipotesi: bassa o alta speranza di vita, con aumento dell'età delle pensioni anticipate e di vecchiaia ben più galoppante. E' da considerare che la pensione anticipata si otterrà, dal 2019, con 43 anni e tre mesi di versamenti, mentre per le donne occorrerà un anno in meno.

Pensione vecchiaia o pensioni anticipate? Da cosa dipende la scelta

Partendo da chi oggi ha 60 anni, lo studio di Progetica considera l'età della pensione di vecchiaia media a 67 anni e 2 mesi nel caso in cui l'aspettativa di vita dovesse essere limitata.

Ad aspettativa di vita elevata, l'età di uscita dei 60enni di oggi salirebbe, mediamente, a 67 anni e 6 mesi. L'uscita con pensioni anticipate e di vecchiaia determina anche l'importo della pensione: un dipendente che oggi ha uno stipendio sui 2.200 euro, nel primo caso avrebbe una pensione di 1.900 euro, nel secondo caso di 1.910 euro, ma con quattro mesi di lavoro in più. Un autonomo di 60 anni, invece, porterebbe a casa una pensione di 1.637 euro con bassa aspettativa di vita, mentre nel caso in cui dovesse lavorare quattro mesi in più, la pensione salirebbe di meno di 10 euro.

Pensioni anticipate 2017: chi potrà andarci, a quale età e con quali requisiti

Chi oggi ha 50 anni potrà andare in pensione, mediamente, all'età di 67 anni e 9 mesi (68 anni e 11 mesi con aspettativa di vita alta).

L'assegno di pensione, su uno stipendio di 1.800 euro sarà, a seconda dell'aspettativa, di 1.517 (1.193 gli autonomi) o di 1.625 (1.288 gli autonomi). I quarantenni di oggi potranno puntare ad andare in pensione anticipata a 65 anni (a determinate condizioni, ovvero che abbiano iniziato a lavorare entro i 25 anni ed abbiano una pensione di 2,8 volte l'assegno sociale) oppure dovranno attendere la pensione di vecchiaia a 70 anni e 5 mesi. Per l'assegno di pensione, su uno stipendio di 1.400 euro, la mensilità derivante dalla pensione anticipata a 65 anni sarà di 1000 euro per i dipendenti e di 800 per gli autonomi. Se l'aspettativa di vita dovesse crescere molto e con uscita ad oltre 70 anni con la pensione di vecchiaia, l'assegno si attesterebbe rispettivamente a 1.334 e a 1.049.

Infine, chi oggi ha 30 anni andrà in pensione anticipata a 65 anni e 5 mesi oppure, con crescita alta della speranza di vita, sarà necessaria la pensione di vecchiaia a 71 anni e 10 mesi. L'assegno di pensione varia dai 735 ai 615 euro (pensione anticipata su uno stipendio di 1.000 euro), mentre la pensione di vecchiaia a circa 72 anni frutterà una pensione di 963 o di 800 euro (dipendenti o autonomi).