Pensioni di vecchiaia a 67 anni dal 2019, ma anche la pensione anticipata salirà ad oltre 43 anni e perfino le pensioni dei lavoratori precoci con la quota 41. E' l'effetto a cascata degli aumenti dei requisiti di uscita per andare in pensione decretato dalla riforma Fornero: tutte le pensioni subiranno gli aumenti dei cinque mesi tra poco più di dodici mesi, per poi continuare a salire ogni due anni. Dopo i ritocchi triennali del 2013 e del 2016 sulle pensioni anticipate e di vecchiaia, ecco che le modifiche dal 2019 opereranno per ogni biennio.

Dal 1° gennaio 2019, infatti, i lavoratori uomini potranno andare in pensione anticipata con 43 anni e tre mesi di contributi versati. Alle donne servirà un anno in meno di versamenti, ma dovranno essere 42 e 3 mesi, rispetto ai 41,10 richiesti fino al 31 dicembre 2018.

Pensioni anticipate e pensione vecchiaia dal 2019: ultime novità oggi sui requisiti età uscita

Insieme alle pensioni di vecchiaia a 67 anni e alle pensioni anticipate con oltre 43 anni di contributi, anche la quota 41 dei lavoratori precoci lieviterà di cinque mesi. Dal 1° gennaio 2019, infatti, occorreranno 41 anni e cinque mesi di contributi, destinati a salire ulteriormente in corrispondenza degli adeguamenti alla speranza di vita dei bienni successivi.

Perfino la pensione anticipata del sistema contributivo, quella in vigore per chi abbia iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996, salirà di cinque mesi, attestandosi a 64 anni dai 63 e sette mesi validi fino al 31 dicembre 2018. Infine, l'assegno di pensione sociale avrà aumenti ancora maggiore. Infatti, fino al 31 dicembre 2017 sono necessari 65 anni, nel 2018 sono previsti 66 anni e, infine, dal 2019, sarà necessaria l'età di 67 anni.

L'effetto a cascata degli aumenti legati alla speranza di vita colpirà, pertanto, tutte le pensioni con continui e programmati aggiornamenti successivi.

Pensioni precoci quota 41, pensione anticipata contributiva e usuranti: età uscita dal 2019

Infatti, dal 1° gennaio 2021, secondo le tabelle della speranza di vita, le pensioni anticipate continueranno ad avere requisiti sempre più al rialzo in corrispondenza dell'aumento dell'età di uscita della pensione di vecchiaia.

Pertanto, saranno previsti tre mesi in più di contributi che andranno a spostare l'età della pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi, le pensioni anticipate di chi abbia iniziato a lavorare dopo il 1995 a 64 anni e tre mesi, la pensione anticipata dei soli contributi a 43 anni e 6 mesi per gli uomini e a 42 e sei mesi per le donne. Infine, la quota 41 dei precoci, che nel frattempo diventerà quota 41,5, aumenterà ulteriormente a 41 anni e otto mesi. Saranno salvi, per ora, i lavoratori impiegati in mansioni usuranti. Infatti, la quota 97,6 dei dipendenti, la quota 98,6 degli autonomi e le quote 98,6 e 100,6 di chi svolga delle mansioni notturne rimarranno congelate fino al 2026.