Nella primavera del 2018 si terrà il concorso per i docenti non abilitati. Proprio oggi, 19 dicembre 2017, si sta tenendo un incontro inerente al concorso tra una delegazione di Link Coordinamento Universitario, FLC – CGIL, ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia) ed i delegati tecnici e politici del Miur. Questo incontro farà chiarezza su alcuni argomenti importanti per i candidati che aderiranno al bando. In primis saranno annunciate la date delle prove che gli aspiranti docenti dovranno affrontare, almeno facendo riferimento a dei mesi precisi.

Questo perché i tempi dovranno combaciare con l’acquisizione, per i candidati, dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche, requisito indispensabile per l’accesso al concorso. In secondo luogo sarà discussa la possibilità, ormai confermata, per i docenti di ruolo di partecipare al concorso. Infatti questa decisione potrebbe penalizzare i docenti precari, visto il numero esiguo di posti che sarà messo a disposizione per il FIT. Infine si discuterà del compenso di 400 euro previsto per il primo anno di Fit e considerato troppo basso dai vertici delle associazioni.

Il 57% dei docenti ha un grado di preparazione basso della lingua straniera

In attesa dell’esito di tale incontro, un’altra questione sta attanagliando gli aspiranti docenti che aderiranno al bando.

Difatti nella prova orale sarà valutata anche la conoscenza di una lingua straniera del quadro comune europeo, almeno al livello B2, e le competenze informatiche. Per quanto riguarda la seconda lingua, quella prescelta dalla maggioranza dei candidati è l’inglese ed in ogni caso sussiste un rischio ben preciso. Infatti i componenti della commissione valutatrice potrebbero essere meno preparati dei candidati che si presenteranno alla prova orale.

Il grave rischio è stato portato alla luce da due ricerche, una condotta dal Miur nel 2015 e l’altra dalla Fondazione Intercultura. In particolare quello che è emerso è che il 57% degli insegnanti attualmente assunti a tempo indeterminato (e che presenteranno la domanda per far parte delle commissioni valutatrici) ha ammesso di avere un grado di preparazione basso per quanto riguarda la lingua.

I dati di queste ricerche mettono in luce un problema che potrà verificarsi nel concorso del 2018: i candidati potranno essere più preparati degli esaminatori per quanto riguarda la conoscenza della lingua straniera.