Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini avrebbe trovato l'accordo con il centrodestra per la cancellazione della precedente Riforma Fornero e l'introduzione di un nuovo meccanismo che possa assicurare più flessibilità in uscita dall'attività lavorativa a migliaia di lavoratori rimasti penalizzati nel 2012.

Il centrodestra si riunisce ad Arcore

In vista delle prossime elezioni politiche che si svolgeranno a marzo 2018, infatti, il Leader del Carroccio avrebbe reso noto il nuovo accordo fra Lega Nord, Fratelli d'Italia e Forza Italia: l'idea, infatti, sarebbe quella di concedere maggiore flessibilità pensionistica a migliaia di lavoratori che continuano tuttora a lottare con le severe norme contenute nella Legge Fornero.

"Chiediamo la revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero", si legge nella nota congiunta resa nota da Berlusconi, dalla Meloni e dallo stesso Salvini a margine del confronto tenutosi ad Arcore nei giorni scorsi.

Salvini punta all'introduzione di Quota 100

Intanto, sarebbe stata elaborata una nuova ipotesi riguardante una probabile introduzione del meccanismo di quota 100 a partire dai 58 anni di età anagrafica accompagnati dai 35 anni di versamenti contributivi. Una proposta lanciata già nel 2016 ma che è stata sin da subito archiviata per lasciare spazio alle nuove misure previdenziali quali l'Ape Sociale e la Quota 41 a favore dei lavoratori precoci.

Secondo la Lega, inoltre, sarebbe da non sottovalutare l'ipotesi lanciata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che avrebbe garantito l'uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi effettivamente versati.

In altre parole, l'obiettivo principale del centrodestra sarebbe quello di ripristinare le vecchie Pensioni di anzianità cancellando o modificando buona parte della Riforma Fornero contenuta nel Decreto Salva Italia del 2012 e che ha assicurato risparmi per circa 80 miliardi di euro.

Con la cosiddetta Quota 100 andrebbero sommati l'età anagrafica e l'anzianità contributiva: ad esempio 62 anni di età e 38 anni di contributi oppure 64 anni di età e 36 anni di contribuzione. Per un lavoratore, infatti, sarebbe più semplice accedere al pensionamento. Nei prossimi giorni, il vertice dovrebbe nuovamente riunirsi al fine di decidere se continuare su questa strada o formulare nuove ipotesi di modifica sul meccanismo di flessibilità.