Sciopero delle maestre in tutta Italia. Grande il corteo nella capitale, dove gli insegnanti precari hanno manifestato sfilando di fronte alla sede del Miur su Viale Trastevere. Slogan e striscioni hanno popolato Roma, in un clima di allarmismo e rabbia dei docenti, sempre più nel mirino delle riforme scolastiche del governo in carica. Secondo fonti del sindacato autonomo dei Cobas, a manifestare in piazza sono stati almeno 20.000 precari della Scuola, dei quali 5.000 avrebbero formato il corteo.

La polizia ha impedito al corteo di raggiungere la sede fisica del Ministero, ma, nonostante ciò, ila manifestazione ha avuto un esito pacifico. Clima caldo soprattutto nelle città del Nord; a Torino, sempre secondo le stime dei sindacati, la metà delle maestre ha aderito allo sciopero, dove hanno presenziato i precari della provincia. A Milano hanno alzato la voce almeno 500 insegnanti, a Cagliari 300, mentre a Bologna 200. A Genova anche i bambini delle scuole materne e primarie hanno partecipato al corteo, con cartelli dagli slogan forti: “Non toccate le nostre maestre”. La ragione dello scoppio della protesta risiede nella decisione della Plenaria del Consiglio di Stato, secondo il quale, d’ora in avanti, il solo possesso del diploma magistrale, sebbene conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002, non potrà costituire un titolo valido per l'inserimento nelle graduatorie per l’assunzione del personale.

Si parla, inoltre, di circa 43-600 diplomati eliminati dalle GAE (Graduatorie a Esaurimento), strumento indispensabile per il conseguimento della cattedra di ruolo.

Le motivazioni dello sciopero degli insegnanti

A indire lo sciopero, i sindacati Saese, Anief e Cub. Anief si compiace della grande reazione del precariato alla misura drastica del Consiglio; Marcello Pacifico, portavoce del sindacato, spiega che il governo deve adottare un decreto legge che ordini l'apertura, per la terza e ultima volta delle graduatorie ad esaurimento per il personale docente abilitato, con la conferma dei ruoli dei docenti già assunti con riserva, e con l'effetto di produrre la continuità didattica, oltre che l'assunzione per merito.

La Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha reagito alla protesta affermando che occorrerà attendere l'esito delll'Avvocatura di Stato. La Fedeli rassicura che le parti in causa verranno convocate per una risoluzione equilibrata del problema, ma intanto i precari della scuola attendono il giudizio inerente all'incertezza del proprio futuro lavorativo.