Gli studenti italiani sono attualmente in vacanza per le festività natalizie. Il rientro a scuola è fissato dopo l’Epifania da nord a sud della penisola, ma per quest’anno scolastico sarà incerto a causa di uno sciopero nazionale indetto dal SAESE. Ad essere coinvolto sarà tutto il personale, dai docenti fino agli ATA. A darne annuncio nei giorni scorsi è stato il Miur attraverso la nota n. 40628.
La data da cerchiare in rosso sul calendario sarà quella di lunedì 8 gennaio 2018. L’agitazione sindacale porterà, di conseguenza, ad avere il rischio di assenza delle lezioni in classe.
Proprio per tale motivo, il Ministero dell’Istruzione ha chiesto alle amministrazioni di rendere pubblico, oltre che tempestivamente, il numero dei lavoratori che prenderanno parte alla protesta. In aggiunta, dovranno pervenire informazioni sulla durata dello sciopero e la misura delle trattenute effettuate. Tutto ciò dovrà essere acquisito attraverso il portale SIDI, compilando l’addetta sezione in tutti i suoi campi.
Dunque, sarà un rientro a Scuola movimentato per gli alunni italiani. Ad animare la giornata di sciopero, poi, ci saranno anche precari. Infatti, ADIDA e MIDA hanno annunciato la partecipazione alla manifestazione nazionale, proclamando un sit-in davanti alla sede del MIUR alle ore 13.00.
Si attendono migliaia di diplomati magistrale in piazza, molti dei quali, al termine dell’anno scolastico in corso, torneranno in una sorta di limbo, quello delle graduatorie di istituto, che non darà certezza al loro futuro.
Scioperi, non solo nel settore scolastico
Il nuovo anno si aprirà all’insegna degli scioperi. Diversi i settori coinvolti, tra cui il comparto dei trasporti pubblici.
A far notizia, però, è anche quello del commercio. Dopo le proteste nei giorni di Natale e Santo Stefano, si attenderà un’altra agitazione l’1 gennaio 2018. Sicuro è lo sciopero in Toscana proclamato da Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL. I sindacati hanno deciso di intraprendere una battaglia contro quel decreto firmato al suo tempo da Mario Monti sulle liberazioni.
Le sigle chiedono una modifica alla legge che ha introdotto il “sempre aperto”.
Al contrario di quanto ci si attendeva, infatti, questa non ha portato affatto ad un incremento dell’occupazione, né tanto meno delle vendite. Inoltre, sono addirittura diminuiti i salari dei lavoratori, visto che per certi versi la domenica e i giorni festivi sono diventati ordinari. Bisognerà capire se, oltre che in Toscana, lo sciopero andrà in scena anche in altre regioni proprio quando mancherà poco all’inizio dei saldi invernali. In attesa di ricevere aggiornamenti su questo tema, vi invitiamo a seguirci per scoprire quali saranno i prossimi scioperi in programma in Italia.