Quale riforma delle Pensioni di vecchiaia e della pensione anticipata è annunciata per il Governo che si formerà dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018? Ne ha parlato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro del Parlamento, avvertendo che si dovrà proseguire, anche nel 2018, a correggere la riforma delle pensioni della Legge Fornero. Ovvero, dopo le elezioni, occorrerà riprendere la seconda fase della riforma delle pensioni secondo quanto riporta il sito specializzato PensioniOggi, riprendendo il discorso di Damiano in merito al peso delle pensioni sui conti pubblici in rapporto al Prodotto interno lordo.
Secondo Damiano, l'Istat dovrebbe scomputare il peso delle tasse ed il costo dell'assistenza sul sistema pensionistico. In tal modo, il sistema delle pensioni italiano risulterebbe in regola con la spesa che si registra negli altri Pesi comunitari.
Ultime novità oggi riforma pensioni e uscita anticipata 2018: Ape, esodati e opzione donna
Più nello specifico della riforma delle pensioni di vecchiaia e della pensione anticipata, Damiano propone di smontare la Fornero continuando lo stesso tracciato degli ultimi anni. Al di là, dunque, delle promesse elettorali che saranno presentate fino al 4 marzo 2018, i punti della riforma di Cesare Damiano prevedono:
- la certezza delle pensioni per gli esodati, garantendo nuove salvaguardie che possano tutelare i contribuenti rimasti senza lavoro e ancora lontani dall'uscita per la pensione;
- la proroga della pensione anticipata con opzione donna con utilizzo dei risparmi sui finanziamenti già stanziati, ma che sono ancora in via di quantificazione;
- rendere strutturale la pensione anticipata con anticipo pensionistico Ape social, oltre a introdurre il canale delle pensioni anticipati volontarie (Ape) a 63 anni, dopo i ritardi del 2017;
- incrementare il numero delle categorie dei lavori gravosi (con la legge di Bilancio salite a 15) che possono assicurare sia l'uscita con le pensioni anticipate Ape social che il blocco della crescita dell'età della pensione a quota 67 anni dal 2019;
- a favore dei giovani, invece, Damiano propone l'istituzioni delle pensioni contributive di garanzia.
Pensione anticipata con opzione donna 2018: ultime novità proroga
Altre novità sulle pensioni anticipate sono attese sulle uscite con opzione donna, al momento rimaste bloccate alla proroga della sola legge di Bilancio 2017.
Secondo quanto scrive il sito specializzato di pensioni, le cifre diffuse dall'Inps ad aprile 2017 avevano evidenziato la stima eccessiva in sede normativa sul numero di 36 mila domande di pensione anticipata a 57 o 58 anni delle donne rispetto alle richieste effettivamente presentate nel 2017. Pertanto, a fronte di una spesa di 2 miliardi e mezzo per le donne che sono uscite con l'opzione, si registrano risorse non utilizzate che potrebbero essere impiegate per la proroga di questa misura di pensione anticipata anche nel 2018. Inoltre, l'opzione donna si porrebbe come alternativa alla pensione anticipata con Ape social, andando a diminuire il numero delle richiedenti della pensione a 63 anni.