I bilanci dei vari Paesi membri dell'Unione Europea non possono prescindere da una riforma pensionistica seria. Ad affermarlo è la Banca Centrale Europea in un articolo del suo ultimo bollettino economico. La Bce spinge sull'acceleratore e invita tutti i Paesi membri, quindi anche l'Italia, a dare seguito ai cambiamenti avviati con le recenti riforme degli ultimi anni. E ne spiega, ovviamente, anche le ragioni fondamentali.
Vediamo di capire meglio il senso dell'esortazione della Bce.
Le motivazioni alla base del monito
La Bce concentra il faro dell'attenzione, innanzitutto, su quelle che dovrebbero essere in futuro le dinamiche demografiche della popolazione a carattere continentale e sui loro effetti economici, principalmente a livello macroeconomico e fiscale. Secondo quanto riportato nell'articolo del Bollettino economico, infatti, l'Europa sta invecchiando velocemente e questo inciderà pesantemente, nel prossimo futuro, su due ambiti fondamentali. Da una parte si assisterà ad un calo delle offerte di lavoro disponibili, dall'altro con un minor numero di lavoratori giovani si avrà anche un calo della produttività per unità di lavoro.
Infatti un maggior numero di lavoratori avranno necessità di cure mediche andando ad incrementare la spesa sanitaria. Di conseguenza, senza un'adeguata riforma la spesa pubblica dei singoli Paesi membri è destinata ad aumentare. Questo si ripercuoterà, inevitabilmente, sul debito pubblico dei singoli Stati, con molti di questi, se non tutti, che avranno maggiori difficoltà a mantenerlo entro i parametri stabiliti dai Trattati europei. Tutto questo ci spinge a domandare in che situazione si troverebbe il nostro Paese, l'Italia.
Il caso italiano
L'Italia ha avuto il merito o il demerito, a seconda dei punti di vista, di adottare pesanti riforme pensionistiche in piena crisi economica. Valga per tutti il riferimento, ovvio, alla Legge Fornero varata dal governo presieduto da Mario Monti.
E proprio in riferimento alla legge Fornero la Bce esorta l'Italia a proseguire su questa strada senza ripensamenti. Anche se tale riforma, durante la recente campagna elettorale, è stata duramente attaccata da più parti. Per la Bce è necessario proseguire nell'opera di riforma puntando, principalmente, ad un aumento dell'età pensionabile, sia a livello italiano che europeo. Infatti, attraverso un aumento dell'età pensionabile, secondo delle simulazioni effettuati dagli economisti dell'Eurotower, si potrebbero ridurre gli effetti macroeconomici negativi dell'invecchiamento della popolazione. Questo, inoltre, permetterebbe, a lungo termine, di abbassare le aliquote contributive o quantomeno a a non aumentarle. Inoltre, secondo il bollettino della Bce si avrebbero conseguenze positive anche sui consumi, che aumenterebbero ma anche sulle possibili offerte di lavoro.