Oltre all'ipotesi della quota 100 e della quota 41, nel documento di programma della Lega, in comune con il M5S, c'è l'obiettivo di eliminare la riforma delle Pensioni di Elsa Fornero con misure che possano favorire la flessibilità in uscita. Tra i punti del Carroccio, individuati da Alberto Brambilla, figurano le ipotesi di cambiamento della pensione anticipata intervenendo sulle regole attualmente in vigore, inerenti il meccanismo contributivo.

In particolare sulle opzioni che ne restringono l'uscita a determinati livelli di pensione. Infatti, mentre la pensione anticipata dei lavoratori che rientrano nei sistemi pensionistici precedenti si consegue, fino al termine del 2018, con 42 anni e 10 mesi di contributi (quota 43,3 dal prossimo anno), le pensioni anticipate di chi abbia incominciato a lavorare dal 1996 maturano con l'età di 63 anni e sette mesi (fino a tutto il 2018) e con almeno 20 anni di contributi.

Pensione anticipata: adeguamenti speranza vita 2019 e ultime novità oggi di riforma

Pertanto, fino a tutto il 2018 sarà possibile andare in pensione anticipata, per chi rientri nel meccanismo contributivo, a più di 63 anni: si può prendere visione della proprio uscita dal giorno di nascita che non dovrà essere successivo ad inizio giugno del 1955.

Tuttavia, affinché possa maturare la pensione anticipata, è necessario che il quoziente tra la pensione attesa e l'assegno sociale non vada al di sotto dei 2,8 punti. Dunque si parla di assegni di pensione corrispondenti a livelli lavorativi continui, senza interruzioni per disoccupazione e di stipendio medio. La proposta della Lega di Salvini si inserisce proprio in questo criterio di assegnazione delle pensioni anticipate. Il partito del Carroccio, infatti, oltre ai calcoli sulla quota 100, all'allargamento delle norme dei precoci con quota 41 e alla novità della quota 98, vorrebbe diminuire il rapporto pensioni/assegno sociale a 1,6, se non a 1,5 punti. Ciò permetterebbe a molte fasce di lavoratori, tagliati fuori da anni di mancata contribuzione o di stipendi bassi, di poter usufruire dell'uscita anticipata.

A maggior ragione che anche questa pensione anticipata sarà oggetto di aumenti di età per le aspettative di vita, come le uscite anticipate conseguibili unicamente con i contributi e le pensioni di vecchiaia.

Pensione anticipata e uscita fino al 2036: ecco le date delle pensioni anticipate

Pertanto, dal 2019, l'incremento dei criteri della riforma Fornero determineranno, anche per la pensione anticipata del sistema contributivo, l'aumento di cinque mesi, con uscita a 64 anni. Andando a fare una verifica dal proprio giorno di nascita, ne potranno beneficare i lavoratori nati entro inizio del 1956 (si considera sempre il primo giorno del mese, in questo caso di gennaio) ed entro lo stesso giorno del 1957 per le pensioni anticipate del 2020.

Scorrendo le tabelle dell'Istat sulla speranza di vita, la pensione anticipata, al pari di quella di soli contributi, della quota 41 applicata con restrizioni ai precoci e delle pensioni per la vecchiaia, aumenterà di 90 giorni, con uscita a 64,3. Pertanto, nel 2021 andranno in pensione i nati entro inizio ottobre del 1957 e, nel 2022, i nati entro lo stesso giorno (1° ottobre) del 1958. I successivi aggiornamenti della speranza di vita determineranno aumenti di età di pensione anticipata in tutti i bienni susseguenti che possono essere schematizzati nelle seguenti date:

  • 2023-24 le uscite saranno a 66,4 (nati prima di settembre '59 e '60);
  • 2025-26 le pensioni anticipate matureranno a quota 64,6 (luglio '61 e '62);
  • 2027-28 quota 64,8 (maggio del '63 e del '64);
  • 2029-30 pensione a 64,10 (marzo del 1965 e del 1966);
  • 2031-32 pensioni a 65 anni (gennaio '67 e '68);
  • 2033-34 uscite anticipate a 65,2 ovvero per i nati entro l'1/11/1968 e del 1969);
  • 2035-36 pensioni a 65,4 (uscita nati settembre 1970 e 1971).