Non c'è solo la pensione anticipata con quota 100 e con quota 41 nel programma di riforma delle Pensioni della Lega in caso di salita al Governo, eventualmente con il M5S. Infatti, il documento elaborato per il partito di Matteo Salvini da Alberto Brambilla, in tema di pensioni vorrebbe intervenire sul meccanismo di uscita già in vigore con il contrbutivo, andando ad attenuare i requisiti minimi per poter beneficiare della pensione anticipata. Attualmente, l'uscita anticipata per i contribuenti post 1995 prevede la possibilità di abbandonare il lavoro, fino al 31 dicembre 2018, a 63 anni e 7 mesi, prima dell'adeguamento a 67 anni dal 1° gennaio 2019 dovuto ai meccanismi della speranza di vita.
Inoltre, il rapporto tra quota di pensione anticipata percepita mensilmente e importo dell'assegno sociale dovrà essere pari a 2,8.
Ultime pensione anticipata: novità uscita 2018, 2019 e 2020, alternativa a quota 100
Requisito, quest'ultimo, che esclude tantissimi contribuenti (per la maggior parte tra i lavoratori pienamente attivi, dai 50 anni in giù) dalla pensione anticipata, le cui carriere lavorative sono contrassegnate da interruzioni lavorative, da periodi di disoccupazione e da precarietà. Queste casistiche fanno diminuire il numeratore del rapporto, ovvero l'importo della pensione anticipata, rendendo difficile il raggiungimento del quoziente di 2,8 rispetto all'assegno sociale. Nel programma della Lega, che in comune con il M5S ha il progetto di uscita a quota 41 per tutti, come per i precoci e la pensione anticipata a quota 100, figura, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, anche la riforma delle pensioni con il meccanismo contributivo, abbassando il rapporto tra uscita anticipata e pensione sociale a 1,5 (al massimo a 1,6, se non a 1,5).
Nel caso in cui dovesse passare questa misura, i lavoratori del sistema contributivo potrebbero già stabilire quando accedere alla pensione anticipata semplicemente dalla propria data di nascita, comprendendo già i possibili aumenti dell'età anagrafica dovuti all'adeguamento della riforma Fornero.
Uscita 2018 pensione anticipata: M5S e Lega per contributiva, quota 100 e 41
Infatti, con la pensione anticipata a 63 anni e 7 mesi del 2018, potranno andare in uscita i lavoratori, ricadenti nel sistema contributivo, la cui data di nascia sia successiva al 1° giugno 1955. Con l'aumento di 5 mesi del 1° gennaio 2019, invece, l'uscita con pensioni anticipate verrà spostato al compimento dei 64 anni: nel 2020 potranno beneficiarne i nati entro il 1° gennaio 1956, mentre nel 2021 i nati entro lo stesso giorno, ma del 1957.
Nel biennio successivo è previsto un ulteriore incremento della speranza di vita e, dunque, un innalzamento dei requisiti di uscita. La pensione anticipata sarà fissata a 64 anni e 3 mesi e usciranno, nel 2021, i nati entro il 1° ottobre 1957 e nel 2022 i nati entro lo stesso inizio mese del 1958. Seguendo la tabella dell'aspettativa di vita elaborata dall'Istat, nel 2023/2024 l'età delle pensioni anticipate, al pari di quella delle pensioni di vecchiaia, dovrebbe essere aumentata di due mesi, a 64 anni e 4 mesi. Ne beneficeranno, rispettivamente, i nati entro il 1° settembre del 1959 e del 1960. I successivi aggiornamenti e aumenti della speranza di vita determineranno l'adeguamento delle pensioni anticipate come segue:
- nel 2025/2026 uscita anticipata a 64 anni e 6 mesi (nati entro 1° luglio '61 e 1° luglio '62);
- nel 2027/2028 pensione anticipata a 64 anni e 8 mesi (1° maggio 1963 e 1964);
- nel 2029/2030 anticipo a 64 e 10 mesi (marzo del '65 e del '66);
- nel 2031/2032 pensioni anticipate a 65 anni (1° gennaio 1967 e 1968);
- nel 2033/2034 pensioni a 65 anni e 2 mesi (novembre 1968-1969).