La decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di bloccare sul nascere un governo a guida Movimento 5 Stelle-Lega ha avuto un impatto molto negativo sulle aspettative di molti italiani che auspicavano l'abrogazione, o almeno una sensibile modifica, della “Legge Fornero”, che avrebbe avvicinato il traguardo della tanta agognata pensione.

L'ipotesi Cottarelli

Nei progetti del Presidente della Repubblica ci sarebbe la soluzione di un esecutivo “tecnico”, guidato da Carlo Cottarelli, ex commissario alla Spending review: sarà da verificare se il parere di Mattarella incontrerà il benestare del Parlamento al momento del voto di fiducia.

Ad ogni modo, un governo di questa natura andrebbe senz'altro in direzione degli obiettivi continuamente indicati dallo stesso Cottarelli sia nelle proprie pubblicazioni che in occasione delle sue partecipazioni a programmi televisivi: principalmente contenimento della spesa pubblica agendo, ipotizziamo, sull'evasione fiscale, sulla corruzione e sulle spese considerate “inutili”; di sicuro però non sarà presa in considerazione una modifica dell'attuale sistema pensionistico in senso migliorativo per i lavoratori, rientrando appunto nei capitoli degli aumenti di spesa. Che ne sarà quindi della volontà espressa dagli elettori, che nelle urne hanno premiato M5S e Lega anche e forse soprattutto per le loro promesse elettorali in tema di previdenza?

“Quota 100” accantonata

La scelta di Mattarella ha posto quindi fine al dibattito attorno alla cosiddetta “Quota 100”, cioè la possibilità di andare in pensione una volta raggiunto il totale di 100 anni come somma di età anagrafica e di anni di contribuzione previdenziale, e alla sua sostenibilità finanziaria. Il numero dei lavoratori italiani che sarebbero rientrati nella “Quota 100” e che invece dovranno lavorare fino al raggiungimento dei limiti previsti dalla “Fornero” sono molti, si parla ad esempio di 147.000 unità solo nel settore della scuola: 100.000 docenti e 47.000 lavoratori del personale ATA. Si preannunciano quindi giorni molto difficili per l'Italia e per gli italiani, tra i vincoli imposti dalle istituzioni sovranazionali, l'ira dei partiti (M5S e Lega) che si sentono defraudati del proprio diritto a formare un esecutivo nel rispetto del mandato elettorale, le scelte molto discusse di Sergio Mattarella e le aspirazioni dei cittadini a vivere in una società migliore che permetta anche a chi ha lavorato una vita di godersi per qualche anno la pensione.