"Bene la pensione anticipata con quota 100 e le uscite dei lavoratori precoci con la quota 41. Tuttavia, le misure di pensione delle quote non sarebbero sufficienti a superare la riforma Fornero, ma rappresenterebbero appena dei ritocchi alla legge stessa". E' il sindacato della Cgil ad intervenire sulle ipotesi di riforma delle Pensioni proposte dal M5S e dalla Lega nel caso in cui dovessero salire al Governo. Sul portale ufficiale del sindacato di Corso d'Italia si legge l'analisi del Segretario confederale, Roberto Ghiselli, il quale parla della necessità di varare una vera riforma delle pensioni.

Ovvero dell'impellenza di superare strutturalmente i meccanismi della legge Fornero con gli aumenti di età di uscita in rapporto alla speranza di vita. E, di conseguenza, intervenire sui requisiti richiesti per andare in pensione di vecchiaia o per accedere alla pensione anticipata.

Notizie Pensione anticipata 2018 con quota 100 e quota 41 precoci: novità uscita a 62 anni?

Nella situazione attuale, la pensione anticipata a quota 41, allargata a tutti i contribuenti precoci, ovvero a chi abbia iniziato a lavorare prestissimo, e la novità della quota 100, che consentirebbe l'uscita sommando la propria età ai contributi versati, andrebbero ad intervenire, secondo la Cgil, soltanto in alcuni ambiti, seppure importanti, del problema delle pensioni in Italia.

Per Ghiselli è necessario garantire una reale flessibilità in uscita, individuata nella piattaforma del sindacato dalla possibilità di andare in pensione anticipata a 62 anni. La proposta della Cgil si pone l'obiettivo di superare il meccanismo che rapporta l'età della pensione all'aspettativa di vita, vero cardine della riforma Fornero.

Tuttavia, è necessario andare incontro anche alle giovani generazioni e ai lavoratori che giovani non lo sono più. Le carriere lavorative dei contribuenti degli ultimi decenni sono state contrassegnate da precarietà, anni di sospensione lavorativa per disoccupazione e bassi versamenti contributivi, dovuti soprattutto all'utilizzo del lavoro part-time.

Si andrebbe, pertanto, verso pensioni poco consistenti, oltre a dover spostare l'uscita dei lavoratori sempre più in avanti per l'adeguamento alla speranza di vita.

Ultime novità oggi sulla pensione anticipata, sulla quota 100 e 41 e su ipotesi riforma pensioni

La pensione anticipata a quota 100 e la quota 41 dei precoci potrebbero non bastare per assicurare a tutti i lavoratori un'uscita più flessibile. La proposta del sindacato di uscita anticipata a 62 anni potrebbe delineare il punto d'incontro tra le varie proposte, ma occorrerà garantire anche alle categorie meno tutelate dalle riforme delle pensioni degli ultimi anni di poter arrivare al traguardo di un giusto pensionamento. Tra queste, la Cgil individua le donne che necessitano del riconoscimento del proprio lavoro, spesso aggravato dalle attività familiari di assistenza dei disabili e dei bisognosi di cure.

In più, Ghiselli è d'accordo all'allargamento dei contribuenti ai quali possa essere riconosciuta l'attività usurante. Ad oggi, le categorie previste dalla legge di Bilancio 2018 sono 15 (quattro in vigore da quest'anno rispetto alle 11 ereditate dalla penultima Manovra Finanziaria). Tuttavia, troppi lavoratori sono tagliati fuori. I lavori usuranti sono necessari per l'accesso all'Ape social, alla quota 41 dei lavoratori precoci e per il mantenimento degli attuali requisiti di uscita per la pensione di vecchiaia (in aumento a 67 anni dal prossimo anno) e per la pensione anticipata (dal 1° gennaio 2019 conseguibile con 43 anni e tre mesi di versamenti).