Tutto ruota attorno alla quota 100 e alla quota 41; due misure che stando alle ipotesi formutate dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle potrebbero rivelarsi utili per superare la tanto odiata Riforma Fornero. Secondo vari economisti servirebbero circa 20 miliardi di euro per coprire le due misure rispetto ai 5 miliardi messi sul piatto dai due partiti usciti vincitori dalle ultime elezioni.
Probabile slittamento della quota 100
E' questo il motivo che molto probabilmente potrebbe far slittare ulteriormente i due provvedimenti alla prossima Legge di Stabilità che entrerà in vigore a partire dal prossimo 1 gennaio.
E non mancano le polemiche scaturite dal fatto che dai requisiti necessari per usufruire della quota 100 potrebbero essere escluse molte lavoratrici.
Il meccanismo di cui si parla tanto negli ultimi tempi darebbe la possibilità di lasciare l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 64 anni di età anagrafica e 36 anni di anzianità contributiva o comunque al raggiungimento della cosiddetta "quota 100", ovvero la somma dell'età anagrafica con gli anni di contribuzione effettiva. Con quota 41, invece, si darà la possibilità ai lavoratori precoci di lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni e 5 mesi di contributi a rescindere dall'età anagrafica.
Molte lavoratrici rimarrebbero penalizzate
Si discute, inoltre, su un probabile ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale al fine di diminuire ulteriormente l'incidenza dei costi sui conti pubblici. Stando a quanto riportato da "Orizzonte scuola", però, a rimanere più penalizzate potrebbero essere le donne, considerando che molto spesso la loro carriera contributiva è intervallata da periodi di maternità, cassa integrazione e disoccupazione.
Un problema da non trascurare, per esempio, potrebbe sorgere su una lavoratrice nata nel 1956 ma che ha iniziato a lavorare nel 1985 fino al 2015. Essa, infatti, non potrebbe usufruire della quota 100 bensì potrebbe richiedere l'accesso all'Ape sociale. Le donne che hanno usufruito dello sconto contributivo per i figli, invece, potrebbero incorrere in un altro tipo di problema in quanto non avrebbero i requisiti necessari per l'accesso al pensionamento anticipato con il meccanismo delle quote.
Intanto, si continua a discutere sulle risorse da mettere sul piatto per attuare gli interventi contenuti nel nuovo contratto di governo sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle: si tratta della cosiddetta flat tax per la quale occorrerebbero circa 40 miliardi di euro, del ridimensionamento dei centri per l'impiego che richiederebbe un investimento di 2 miliardi di euro e sullo stop all'aumento dell'Iva per il quale, invece, servirebbero circa 12,4 miliardi.