Se la quota 100 e lo smontaggio della riforma Fornero sono argomenti che sembrano di matrice leghista, con provvedimenti di cui il Vice Premier Salvini è fermo sostenitore, reddito e pensione di cittadinanza sono misure da collegare senza dubbio al Movimento 5 Stelle ed all’altro Vice Premier Di Maio. La manovra finanziaria probabilmente conterrà tutti questi provvedimenti perché il governo, anche se nessuno lo dice, si regge su aperture reciproche da parte dei due schieramenti che oggi sono maggioranza.
Di Maio tra l’altro, come riporta una ultim’ora della agenzia di stampa Ansa, ha dichiarato che il suo partito non voterebbe la nota di aggiornamento del Def senza reddito di cittadinanza.
Il Def, che rappresenta il secondo atto più importante a cui è chiamato l’esecutivo, dovrebbe essere presentato domani 27 settembre e dopo le parole del leader “grillino”, l’attesa per verificare cosa contiene aumenta a dismisura. Su reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza il Vice Premier è stato anche più chiaro come riporta un articolo del quotidiano “l’Avvenire”, dove ha annunciato anche la data in cui vorrebbe che partissero le due misure.
Ecco le ultime novità che fuoriescono dall’esecutivo e come potrebbero funzionare l’aumento delle Pensioni minime e la grande misura di contrasto alla povertà che dovrebbero fare capolino nella manovra di Bilancio.
Reddito di cittadinanza
Sul quotidiano di ispirazione cattolica l’Avvenire, Di Maio ha dichiarato di considerare marzo come il mese buono da cui far decorrere il reddito di cittadinanza. A metà marzo, come Di Maio ha ribadito anche nel salottino di Bruno Vespa durante la trasmissione “Porta a Porta”, si completerà l’operazione potenziamento dei centri per l’impiego che saranno soggetto molto importante proprio in relazione alla nuova misura di contrasto alla povertà e di politica attiva del lavoro.
A chi spetta il reddito di cittadinanza? Secondo la linea tracciata dal M5S, il reddito di cittadinanza sarà appannaggio di soggetti disagiati come lavoro, famiglia e reddito. Come funzionerà il reddito di cittadinanza? Alla classica erogazione di denaro, cioè il sostegno economico a soggetti in difficoltà, il progetto prevede programmi di inclusione lavorativa, sociale e di nuova formazione per i possibili beneficiari.
Saranno proprio i centri per l’impiego a organizzare questo capillare lavoro che consentirà ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, di rientrare nel tessuto lavorativo e sociale da cui oggi, per le loro precarie condizioni, risultano esclusi. Il reddito di cittadinanza andrà alle persone che vivono al di sotto dei 780 euro mensili, pertanto per chi ha già fonti di reddito sotto tale soglia, il benefit sarà fino a raggiungere i 780 euro al mese.
Il tetto dovrebbe essere considerato per singolo individuo. Le condizioni utili a percepire questo sussidio, oltre al limite reddituale sarà necessario essere disoccupati (necessaria l’involontarietà dello stato di disoccupazione), essere pronti a partecipare ai progetti di formazione predisposti e dimostrare di ricercare seriamente nuova collocazione lavorativa. Una volta riconosciuto il diritto al beneficio, il fruitore dovrebbe percepirlo per 3 anni, con verifiche periodiche dei requisiti che hanno dato diritto al benefit.
La pensione a 780 euro al mese
Dal 1° gennaio, invece, molti pensionati potrebbero vedersi aumentare le pensioni minime, anche in questo caso a 780 euro al mese. Si tratta della pensione di cittadinanza, misura anche in questo caso di cui ha dato notizia Di Maio che ne pretende l’inserimento in manovra finanziaria.
Chi sono i beneficiari della pensione di cittadinanza? In linea generale, tutti i pensionati che percepiscono meno di 780 euro di pensione mensile, dovrebbero ottenere una integrazione che farà salire l’assegno di quiescenza alla soglia minima prevista. Come funziona la pensione di cittadinanza? Per i pensionati in pratica, si tratterà di aggiungere in media circa 300 euro a testa sulle pensioni già in essere e sotto la soglia, quelle sociali o le pensioni minime. In un post su Istagram, Luigi Di Maio ha ribadito la ferma convinzione che la pensione di cittadinanza è cosa ormai certa. Domani dunque il Documento di Economia e Finanze e la sua nota di aggiornamento rappresenterà probabilmente l’atto che confermerà tali misure e che chiarirà molti aspetti delle stesse, perché adesso si tratta di passare dalle parole ai fatti.