Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi, 5 novembre 2018, riguardano le uscite anticipate tramite la nuova quota 100. Il Governo ha infatti deciso gli ultimi dettagli in merito al provvedimento, tanto che emergono le stime definitive sia in merito ai potenziali fruitori che ai costi per le casse pubbliche. Resta, invece, ancora da definire quale sarà lo strumento legislativo con il quale si darà effettivamente attuazione alla nuova opzione di prepensionamento.
Nel frattempo prosegue anche l'iter di discussione della manovra 2019, con l'avvio della prima verifica presso la Camera dei Deputati.
Pensioni anticipate e Quota 100: l'esecutivo ha definito i contorni della misura
Secondo quanto ha riportato nelle scorse ore la stampa specializzata, l'esecutivo ha pronto il pacchetto definitivo riguardante le pensioni anticipate tramite la nuova quota 100. Nella pratica, si stimano all'incirca 360.000 uscite già nel corso del 2019, delle quali un terzo riguarderebbero la pubblica amministrazione. Dal punto di vista tecnico, invece, il capitolo delle coperture prevede stanziamenti per quasi 7 miliardi di euro, ma la speranza dell'esecutivo è che le richieste di quiescenza risultino effettivamente inferiori rispetto alle stime massime.
Se si verificasse questa eventualità, la spesa potrebbe essere contenuta all'interno di 5 miliardi di euro, con importanti risorse che dovrebbero quindi restare disponibili per provvedimenti differenti (come ad esempio il reddito di cittadinanza).
Prepensionamenti a partire da 62+38 anni, ma resta da sciogliere il nodo attuativo
Per quanto riguarda, invece, i parametri di accesso, si confermano i vincoli posti a 62 anni per l'età ed a 38 anni per i versamenti, oltre alle quattro finestre di accesso che nel pubblico diventano inizialmente due (con un primo avvio a settembre 2019). L'unica incertezza resta in relazione ai provvedimenti d'attuazione, con il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che ha dichiarato recentemente di voler procedere tramite un decreto legge natalizio.
Mentre dal lato leghista questa tempistica sembra lasciare ancora qualche dubbio, come spiega lo stesso Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, secondo il quale "la soluzione migliore tra emendamento e decreto legge si troverà strada facendo".
La riforma del comparto previdenziale in arrivo alla Camera
Nel frattempo prosegue l'iter legislativo dei nuovi provvedimenti di welfare e previdenza che il Governo ha deciso di avviare con la manovra. Nella giornata di domani (martedì 6 novembre 2018) è infatti attesa in Commissione Bilancio della Camera la prima verifica della bozza della LdB, mentre le audizioni dovrebbero partire il 9 novembre e proseguire successivamente con l'esame degli emendamenti.
Le votazioni finali in aula sono invece stimate entro la terza settimana del mese corrente, dopodiché la bozza passerà al Senato. Attraverso la stessa scadenza arriverà anche il giudizio definitivo della Commissione europea riguardo l'impianto della manovra, con l'implicazione di un possibile avvio della procedura d'infrazione nel caso in cui il responso dovesse risultare negativo.