Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 2 novembre 2018 vedono confermare la presenza delle pensioni anticipate tramite la quota 100 e del reddito di cittadinanza all'interno della manovra solo per quanto concerne la stima delle coperture. Una scelta che sarebbe dettata dalla necessità di fornire garanzie sui conti pubblici, ma che presenta anche rischi di dilazione nell'applicazione delle misure in favore dei lavoratori. Nel frattempo dalle ultime indiscrezioni giornalistiche arriva la notizia di una possibile decisione dell'UE in merito all'avvio di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, mentre dai Comitati il CODS avvisa gli iscritti a fare attenzione rispetto allo stanziamento dei fondi, domandando al contempo dove sono le novità in arrivo per le donne.

Quota 100 e reddito di cittadinanza fuori Manovra per garantire i conti

Sulla scelta del Governo di escludere dalla bozza della nuova legge di bilancio 2019 i dettagli operativi riguardanti la quota 100 ed il reddito di cittadinanza vi sarebbe l'intenzione di tranquillizzare l'Unione Europea in merito alla tenuta dei conti. I due provvedimenti sono infatti al centro del programma giallo-verde, ma risultano anche tra le misure maggiormente onerose da realizzare. L'avvio della definizione tecnica tramite due misure ad hoc dovrebbe quindi consentire di rimandare il confronto sulle regole di accesso e sulla platea degli effettivi beneficiari, con il vantaggio di disinnescare un confronto acceso con i tecnici internazionali e lo svantaggio di spostare in avanti il via libera alle nuove misure.

È chiaro che la formula applicativa apre a non pochi dubbi per gli stessi lavoratori. La quota 100 parte infatti già con un vincolo anagrafico a 62 anni e contributivo a 38 anni, mentre il reddito di cittadinanza è destinato a vedere una severa applicazione dell'ISEE. Stante la situazione, in casi estremi ed in scenari di un'ulteriore aggravamento della crisi dello spread, si potrà comunque postulare nuovi vincoli o lo slittamento ulteriore delle nuove opzioni previdenziali e di welfare.

Legge di bilancio e riforma previdenziale: UE verso procedura di infrazione

Il fatto che la nuova riforma del settore previdenziale parta in salita sembra ormai acclarato anche rispetto alle ultime vicende riguardanti il confronto tra Italia e UE. Un contesto caratterizzato da differenze di visione finora non colmate e che secondo alcuni avrebbero già comportato la decisione di avviare la procedura d'infrazione verso il nostro Paese.

A riportare la notizia è stato ieri Il Messaggero, che in un articolo a firma di Alberto Gentili ha evidenziato come non sufficiente "spedire, per un probabile rinvio, il reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni in due disegni di legge collegati" mentre "risulta vano perfino introdurre le clausole di correzione dei conti in caso di mancata crescita". Insomma, l'idea di spostare i due provvedimenti al di fuori del perimetro della manovra, nel tentativo di evitare lo scontro finale con l'Europa, non avrebbe prodotto i frutti sperati. Un esito dopo il quale il Governo si sta ora preparando anche allo scenario peggiore, ovvero quello dell'apertura di una procedura di infrazione.

Armiliato (CODS): dov'è la novità per le donne?

Sulla questione delle coperture emergono nuove prese di posizione anche dai Comitati dei lavoratori. "Attenzione a questi nuovi fondi ‘mobili’ o meglio ‘volatili’ allocati genericamente, che nulla di specifico garantiscono" avverte la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social, spiegando che "se si considerano i numeri che girano per realizzare le misure tipo quota 100, non ci si sente confortati: 6,7 miliardi non è un importo così considerevole da far pensare che assicuri la realizzazione di più provvedimenti". A partire da tale considerazione, l'amministratrice del CODS ricorda quindi che "bisogna ancora affinare strategie e lottare, e penare", domandando "dunque dov’è la novità per le donne? Dov’è il Cambiamento promesso e tanto propagandato?".