Claudio Durigon (sottosegretario leghista al Ministero del Lavoro) a margine della presentazione del bilancio 2017 dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps, ha confermato lo stop dell’aspettativa di vita sia per le pensioni anticipate sia per la quota 41 per i precoci. Entrambe le misure di uscita anticipata non subiranno l’incremento dei 5 mesi previsto dal 2019, restano dunque confermati gli attuali requisiti. L’unica nota negativa è la notizia che lo stop passerà per le finestre trimestrali previste per quota 100, quindi, in pratica, nonostante il blocco dell'adv, da gennaio si comincerà a percepire l'assegno pensionistico 2 mesi dopo rispetto alle regole vigenti fino al 31/12/2018.

Pensioni 2019, stop adv per le anticipate: 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 1 anno in meno per le donne

Come ha spiegato Durigon, per contenere i costi, lo stop dell’'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita manterrà da un lato invariati i i requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata dal 2019, confermando dunque gli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, ma assoggetterà l’uscita al meccanismo delle finestre. Quindi, per fare un esempio, chi raggiungerà i requisiti a marzo 2019, dovrà attendere 3 mesi (dunque luglio) prima di poter ottenere il suo assegno pensionistico. Il vantaggio a conti fatti passerebbe dai 5 mesi effettivi a soli due.

Pensione anticipata: requisiti invariati anche il prossimo anno

Quindi, riassumendo, chi nel 2019 opterà per la pensione anticipata, se maschio dovrà maturare 42 anni e 10 mesi di contributi (anziché i 43 anni e 3 mesi previsti dall'attuale legge Fornero) prima di poter godere della pensione. Il pensionando può certamente smettere di lavorare o di versare i contributi nel periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti (42 anni e 10 mesi) e la decorrenza del rateo (43 anni e 1 mese).

Ma sarà senza reddito.

Pensioni precoci, quota 41 anche nel 2019

Durigon ha confermato che lo stop del meccanismo che lega il pensionamento all'aumento dell’aspettativa di vita varrà anche per i precoci. Dunque chi ha maturato almeno 12 mesi di contributi prima del 19esimo anno d’età e fa parte delle 15 categorie gravose o rientra nelle categorie disagiate potrà andare in pensione con la quota 41 visto che non vi sarà l’aumento dei 5 mesi dal 2019. Ma anche in questo caso varranno le finestre di uscita trimestrali allo studio del Governo per quota 100.