Ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi venerdì 30 novembre, sono incentrate sulla nuova misura pensionistica che il Governo intende introdurre nel 2019, vale a dire Quota 100. La prima pagina del numero odierno de 'Il Sole 24 Ore' è dedicata proprio a Quota 100: si tratterà di una cosiddetta 'norma-ponte', destinata a durare per tre anni. Infatti, l'ultima novità emersa dai lavori dell'esecutivo parla di obiettivo Quota 41 a partire dal 2022-2023.

Riforma pensioni, Quota 100 misura ponte per 3 anni, poi Quota 41

Il 'pacchetto pensioni' da inserire nella nuova Legge di Bilancio 2019 è praticamente pronto: il Governo avrebbe predisposto la proroga di Opzione Donna per un solo anno (e non tre, secondo le indiscrezioni che circolavano nelle ultime settimane).

Proroga di una anno anche per la 'vecchia' Ape Sociale che, quindi, prolungherebbe la sua 'vita' sino a fine 2019. Come riporta 'Il Sole 24 Ore', si va verso la conferma dello stop all'adeguamento all'aspettativa di vita in merito ai requisiti per la pensione anticipata (42 anni e dieci mesi per gli uomini, un anno in meno di contributi per le lavoratrici).

Quota 100, quando il via?

Quando scatterà Quota 100? Sulle tempistiche della sua partenza sembrano ancora esserci dei dubbi. Se il sottosegretario al Lavoro, Durigon, ha parlato del mese di aprile, il vicepremier Matteo Salvini continua ad insistere su una partenza più rapida. Confermate anche le finestre mobili (tre mesi per i dipendenti del settore privato, 3+3 per gli statali) e il divieto di cumulo dell'assegno pensionistico con quello da reddito da lavoro per cinque anni massimi, per tutti coloro che percepiranno un importo superiore ai cinquemila euro all'anno.

La novità, come detto, è rappresentata dalla possibile validità di tre anni di Quota 100, visto che l'obiettivo del Governo è quello di riuscire ad arrivare a Quota 41 entro il 2023. La tempistica, osserva 'Il Sole 24 Ore', non è casuale visto che per quella data oltre il 65 per cento dei futuri pensionati si vedrà calcolare la propria pensione con prevalenza contributiva.

Secondo le stime del Governo, nel 2019 dovrebbero uscire dal lavoro circa 250-270mila lavoratori, considerando i disincentivi che accompagneranno Quota 100.

Quota 100, pensioni più 'leggere' secondo uno studio della Cisl

La Cisl ha effettuato uno studio in merito alla portata dell'assegno che andranno a percepire i richiedenti Quota 100 e le premesse sono tutt'altro che incoraggianti: come era logico aspettarsi, l'importo della pensione sarà decisamente più basso rispetto a quello che si andrebbe a percepire se si dovessero osservare le regole attuali della Legge Fornero.

L'assegno, però, sarà più 'leggero' anche rispetto all'attuale regime riguardante la pensione anticipata, quella che nel 2019 consentirà l'uscita dal lavoro a chi avrà maturato i relativi requisiti. Rispetto alla pensione di vecchiaia, conseguibile con 67 anni di età e venti di contributi, coloro che richiederanno Quota 100 potrebbero subire una decurtazione del loro assegno pensionistico da un minimo del 16 per cento circa a un massimo del 22,3 per cento. E' vero che i nuovi pensionati potranno percepire l'assegno per qualche anno in più ma è anche vero che la penalizzazione non è trascurabile.