Ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi domenica 2 dicembre, che riguardano la messa a punto dei dettagli di Quota 100 in relazione alla revisione della manovra finanziaria 2019. Ciò che appare ormai certo è che l'assegno per i richiedenti Quota 100 sarà più basso e anche di un bel po', si parla del 16 per cento di media, secondo le stime del Governo, per effetto dei minori versamenti del contribuente.

L'esecutivo Conte, comunque, sottolinea il vantaggio, per il lavoratore, di poter prendere la pensione per un numero maggiore di anni rispetto alla Legge Fornero. Le finestre di uscita che verranno predisposte per i dipendenti privati e pubblici e il divieto di cumulo con il reddito da lavoro fungeranno da 'disincentivi' per la richiesta di Quota 100.

Riforma pensioni, taglio assegni con Quota 100: lo studio della Cisl

Uno studio effettuato dalla Cisl, i cui dati sono stati pubblicati dal 'Corriere della Sera', evidenzia come Quota 100 produrrà un taglio piuttosto deciso sull'importo della pensione di chi sceglierà la nuova misura anticipata.

Si parla di una perdita che oscilla da un minimo del 16 per cento ad un massimo del 22,3 per cento rispetto alla pensione di vecchiaia che, nel 2019, si potrà ottenere con 67 anni di età anagrafica e venti anni di contributi. Un assegno, quello con quota 100, che però sarà inferiore anche rispetto alla pensione anticipata.

Maurizio Benetti, esperto di previdenza della Cisl, ha spiegato che il massimo vantaggio lo otterranno i lavoratori che hanno cominciato la loro carriera professionale a 23-24 anni di età, mentre chi ha cominciato a 24-25 anni (o anche dopo), il vantaggio dev'essere messo a confronto con la pensione di vecchiaia, un vantaggio che diminuisce fino ad annullarsi per chi ha cominciato a lavorare a 28 anni.

Quota 100 per tre anni poi Quota 41

I 'quotisti' non potranno svolgere alcun lavoro 'extra' sino al compimento dei 67 anni, attuale requisito per la pensione di vecchiaia secondo la Legge Fornero: un divieto che oscillerà da uno a cinque anni, a seconda dell'anticipo richiesto dal neopensionato. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha confermato la durata triennale della nuova misura di anticipo pensionistico (dal 2019 al 2021). 'Il quarto anno potrebbe scattare Quota 41' ha aggiunto l'esponente della Lega Nord, confermando il vero obiettivo del partito di Matteo Salvini, ovvero la Quota 41 a prescindere dall'età anagrafica. Durigon, però, ha aggiunto: 'Non è detto, però, che le due regole non possano convivere'.

Quota 41 non si poteva realizzare da subito in quanto sarebbe stata troppo onerosa per le casse dello Stato.

Pensioni, blocco adeguamento età pensionistica alla speranza di vita sino all'arrivo di Quota 41

Una buona notizia è quella del blocco dell'adeguamento dell'età pensionistica alla speranza di vita. Pertanto, dal 1° gennaio 2019, questa non salirà di cinque mesi come annunciato in precedenza: resterà ferma a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne, un blocco che dovrebbe restare sino a quando non verrà dato il via a Quota 41. Nel 'pacchetto pensioni' sarà presente anche la cosiddetta 'pace contributiva': come vi abbiamo anticipato nella giornata di ieri, infatti, verrà data la possibilità di colmare i 'buchi contributivi' del passato, ma solo quelli posteriori al 1996.