Ultime notizie sulle riforma Pensioni, ad oggi sabato 22 dicembre, che riguardano le novità sulle rivalutazioni degli assegni pensionistici. Come illustrato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 Ore', il nuovo schema di indicizzazione delle pensioni dovrebbe durare solamente un triennio (fino al 2021) e si articolerà su sette fasce, anziché su quattro come previsto sino ad oggi.

La nuova rivalutazione dovrebbe garantire un risparmio di circa dieci miliardi nei prossimi dieci anni. Vediamo in dettaglio le caratteristiche della nuova misura contenuta nel maxi emendamento alla manovra finanziaria.

Riforma pensioni, rivalutazione assegni su 7 fasce

La rivalutazione 'piena' viene assicurata solo per le pensioni con importo fino a 1.521 euro (vale a dire tre volte il trattamento minimo). Per le pensioni superiori a tale importo, sono previste sei fasce di tagli: l'adeguamento all'inflazione sarà del 97% per gli assegni con importi compresi tra 1.522 e 2.029 euro. La terza fascia prevede un'indicizzazione del 77% fino ad un importo di 2.537 euro, la quarta una rivalutazione del 52% fino ad un importo di 3042 euro.

La quinta fascia prevede un adeguamento del 47% fino a pensioni con importo non superiore a 4059 euro, la sesta fascia un'indicizzazione del 45% fino a 4566 euro (vale a dire nove volte il trattamento minimo). Infine, la settima ed ultima fascia, rivaluterà l'importo pensionistico solamente del 40% e verrà applicata per tutte le pensioni con importo superiore a 4566 euro mensili.

Al termine del triennio, il nuovo schema di indicizzazione su sette fasce dovrebbe decadere per tornare alle tre fasce previste dalla legge 388/2000.

Pensioni d'oro, prelievo di solidarietà temporaneo

La nuova rivalutazione delle pensioni, unitamente ai tagli alle pensioni d'oro, dovrebbe garantire al governo gialloverde una compensazione parziale (intorno al 10 per cento, come sottolineato nella giornata di ieri) della nuova spesa per Quota 100.

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, proprio a proposito del prelievo di solidarietà sulle pensioni più alte, ha sottolineato come si tratti di un provvedimento temporaneo, anche perché se non lo fosse, si cadrebbe nell'incostituzionalità.

Il taglio non riguarderà, comunque, le pensioni di invalidità, i trattamenti a favore dei superstiti e gli assegni riconosciuti alle vittime del dovere o di azioni terroristiche.

Quota 100, decreto legge atteso a gennaio

Come noto, il Fondo per la riforma previdenziale è sceso a 4 miliardi nel 2019. Per conoscere tutti i dettagli della nuova pensione di anzianità, occorrerà attendere la pubblicazione del decreto legge su Quota 100, atteso per il mese di gennaio: all'interno del testo, comunque, dovrebbero trovare posto le proroghe annuali per altre due misure di anticipo pensionistico, vale a dire l'Ape Social e Opzione Donna. Secondo le ultime indiscrezioni, Quota 100 dovrebbe partire ad aprile con una finestra mobile di tre mesi a vantaggio dei dipendenti privati e autonomi e di sei mesi per i lavoratori del pubblico impiego.