Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 3 marzo 2019 vedono arrivare nuove conferme in merito al trend di crescita dei dati riguardanti le nuove uscite anticipate tramite la quota 100. Nel frattempo dal settore della Pubblica amministrazione, ed in particolare da quello sanitario, emerge la preoccupazione per un'eventuale emorragia di medici e per la continuità del servizio in caso di blocco del turn over.

Infine, dall'opposizione arrivano nuove critiche alle misure di flessibilità contenute nel decretone, in particolare per il mancato superamento della rigidità in uscita dal lavoro dovuta alla legge Fornero.

Pensioni anticipate e Quota 100: il numero di richieste sale ad oltre 78mila

Prosegue il trend di crescita delle richieste di accesso alla pensione agevolata tramite quota 100. Gli ultimi dati registrati dall'Inps nella settimana in corso di chiusura hanno infatti evidenziato il superamento delle 78mila domande. Nel dettaglio, le richieste hanno raggiunto quota 78432, delle quali appena 7mila arrivano in modo diretto dai cittadini (tramite il call center, gli sportelli ed il sito dell'Inps), mentre la parte restante sono riconducibili all'intermediazione dei patronati.

Tra i capoluoghi il numero più elevato di richieste si è registrato nella Capitale, con 5682 pratiche, mentre in seconda e terza posizione troviamo rispettivamente Napoli e Roma. Altro dato interessante riguarda la provenienza delle domande rispetto alla tipologia di gestione, stante che il numero più elevato si sia registrato al momento nella pubblica amministrazione. Seguono i lavoratori dipendenti, gli artigiani e coloro che risultano impiegati del settore commercio.

Con la Q100 potrebbero uscire dal lavoro 23mila medici nel prossimo triennio

Proprio il dato delle uscite relative ai pubblico impiego sembra destare particolare preoccupazione. Il problema riguarda la continuità del servizio pubblico in settori chiave, come quello della sanità.

Secondo alcune stime presentate dall'Ansa, oltre 23mila medici potrebbero lasciare il lavoro nel prossimo triennio, andando a creare una vera e propria emorragia all'interno del Servizio Sanitario Nazionale. Il numero sarebbe comprensivo di coloro che otterranno il pensionamento in via ordinaria e delle nuove uscite anticipate tramite la quota 100. Anche se non tutti i potenziali aventi diritto decideranno effettivamente di dare seguito alla nuova opzione di quiescenza, resta un quadro della situazione piuttosto preoccupante. Anche per questo le associazioni di categoria chiedono all'esecutivo di riaprire con urgenza i concorsi e di procedere con una nuova campagna di assunzione nel settore sanitario.

Damiano (PD): legge Fornero né abolita, né riformata

Nel frattempo dall'opposizione prosegue il pressing in merito ai recenti interventi di riforma del settore previdenziale. Secondo quanto evidenziato negli scorsi giorni da Cesare Damiano, "la legge Fornero non è stata ne’ abolita, né riformata, mentre la struttura del reddito di cittadinanza mette in una relazione confusa lotta alla povertà e mercato del lavoro". L'esponente democratico riprende i dati contenuti all'interno di un editoriale di "LavoroWelfare", nel quale si evidenzia che "la cosiddetta legge Fornero risulta abolita solo per i nati fino al 1959, i quali saranno interessati a Quota 100 che, come sappiamo, scade a fine 2021. D’altra parte, il reddito di cittadinanza è stato concepito in un modo che non regge in un tempo in cui si può avere un lavoro ed al contempo essere poveri", conclude Damiano.