L'anno scolastico è ormai cominciato in tantissime province e, in molte altre, comincerà nei prossimi giorni. Non in tutte le scuole d'Italia, però, sono state già completate le operazioni per il reclutamento dei docenti, soprattutto per i supplenti con incarichi annuali o incarichi brevi e saltuari. In particolare quest'anno sono vuoti migliaia di posti da destinare ai supplenti, così come specificato anche dai sindacati che hanno indicato la cifra delle cattedre disponibili che si aggira intorno alle 200mila.

Inoltre da quest'anno il Ministero dell'Istruzione sta utilizzando un nuovo metodo di convocazioni che sarà sperimentato in alcune province e potrà essere esteso nei prossimi anni anche al resto della penisola. Stiamo parlando della cosiddetta "chiamata unificata" con la quale i docenti inseriti nella seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto, saranno convocati in giorni precisi presso un istituto della provincia per scegliere tra le proprie cattedre disponibili. Nella maggior parte delle province in cui questo metodo è stato proposto, le operazioni di convocazione docenti ancora devono cominciare anche se l'anno scolastico è già iniziato.

Stiamo parlando, ad esempio, della provincia di Brescia dove quest'anno è emergenza supplenze e dove sarà sperimentato il metodo della "chiamata unificata". In questi casi le scuole stanno proponendo delle supplenze ai docenti con contratto a tempo determinato dall'inizio delle lezioni sino alla data della chiamata unificata.

Emergenza supplenze in molte province d'Italia

Molti docenti, però, sono in attesa della mega convocazione e non sono disposti ad accettare supplenze brevi. Per questo molte scuole sono costrette ad attingere dalle domande di "Messa a disposizione" ricevute sui propri indirizzi email. Si tratta di una domanda in cui si dà la propria disponibilità per eventuali supplenze, che possono compilare ed inviare tutti i laureati che hanno i requisiti per insegnare in una determinata classe di concorso.

Ecco perché molti neolaureati si ritroveranno, o già si trovano, in cattedra dall'inizio dell'anno scolastico. E non è detto che a loro spettino solo supplenze brevi e spezzoni di poche ore. Infatti, data l'emergenza supplenze, è possibile che siano affidate anche supplenze più lunghe e complesse ai neolaureati soprattutto in quelle province del Nord in cui le graduatorie di istituto sono svuotate in molte classi di concorso. Infine, è utile sottolineare che tale emergenza riguarda anche il sostegno dove non ci sono abbastanza specializzandi per ricoprire i posti disponibili, in moltissimi istituti scolastici. In questo caso le scuole chiameranno prima gli specializzati e poi attingeranno dalle graduatorie incrociate d'istituto per far si che tutti gli alunni abbiano al più presto la propria insegnante di sostegno.