A parte Forza Italia che chiede sostanzialmente di abrogare le Pensioni anticipate con Quota 100 e il reddito di cittadinanza, nella politica italiana tutti sono sostanzialmente d’accordo sulla conferma, almeno per il triennio, delle due misure simbolo del precedente Governo M5s-Lega.

Anche autorevoli esponenti del Governo hanno già parlato possibili modifiche, a partire dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo.

C’è chi chiede di andare oltre la Quota 100, come i sindacati che chiedono una revisione della legge Fornero. Intanto, tra le ultime novità annunciate dal premier Giuseppe Conte sul fronte previdenziale, la tanto attesa proroga del regime sperimentale di Opzione donna. Anche sul punto pare ci sia l’accordo di maggioranza, nulla ancora è dato sapere sull’istituzione della Quota 41 per i lavoratori precoci, almeno in via sperimentale.

Quota 100 e reddito di cittadinanza, nuovo intervento di Damiano

Sulla questione previdenziale e sul reddito di cittadinanza di fa sentire la voce di Cesare Damiano, ex sindacalista ed ex parlamentare, oggi tra i dirigenti del Pd.

“Non si possono smontare – ha dichiarato l’ex presidente della commissione Lavoro della Camera - le cose fatte prima”. Damiano si è detto sostanzialmente “d’accordo” con le dichiarazioni espresse, in merito al reddito di cittadinanza e alle pensioni anticipate con Quota 100, con il leader degli industriali Vincenzo Boccia.

Il dirigente del Partito Democratico che ha avviato il suo nuovo corso di governo con la guida di Nicola Zingaretti e l’uscita dal partito di Matteo Renzi dice che non si possono “prendere i cittadini in ostaggio”. Quindi propone di chiudere la stagione di rigidità avviata con la legge Fornero e proseguire verso nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro. Nuove soluzione di accesso alla pensione anticipata come quelle rappresentante in questi anni dalla Quota 100, dall’Anticipo pensionistico volontario, dall’Ape sociale e dal regime sperimentale di Opzione donna che il governo giallorosso si appresta a confermare stanziando i fondi necessari nella legge di Bilancio 2020.

L’ex ministro del Lavoro: ‘Non si possono smontare le cose fatte prima’

“Chiudiamo la stagione – ha proseguito l’ex ministro del Lavoro del Governo Prodi - della furia iconoclasta, che al tempo del Governo Monti fatto scempio del sistema pensionistico e creato gli esodati – ha sottolineato Damiano - in nome della Troika europea”.

Secondo il dirigente dem sarebbe bastato inserire le norme gradualmente per evitare danni al sistema pensionistico. “Bastava un po' di gradualità”. Adesso occorre cambiare rotta e non rottamare quanto fatto dal precedente governo anche se, secondo i dem, sia la Quota 100 sia il reddito di cittadinanza potevano essere fatte diversamente. “Facciamo prevalere adesso – ha detto l’ex presidente della commissione Lavoro - la saggezza. Le due misure del Governo gialloverde – ha aggiunto Cesare Damiano - noi le avremmo fatte diversamente: più facili, giù eque e meno propagandistiche".