La Quota 100 rimarrà in vigore solo per qualche anno, ovvero fino al termine della sperimentazione previsto per il 31 dicembre 2021: oltre tale data, però, come deciso dal governo giallo-rosso, la misura non dovrebbe essere più prorogata. Intanto proseguono i lavori sulla nuova Legge di Bilancio che potrebbe portare ad importanti modifiche sul meccanismo delle quote durante gli ultimi anni della misura.
Nell'ultimo vertice riunitosi questa notte tra i vari partiti di maggioranza tuttavia si sono accesi i dibattiti sulla Quota 100 e il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio si sarebbe dimostrato contrario ad ogni ipotesi di modifica della misura.
Di Maio contro modifiche a Quota 100: 'Non creo altri esodati'
Stando a quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio si sarebbe concentrato maggiormente sull'argomento Pensioni e sulle ipotesi di modifica della Quota 100 circolate in questi giorni. "Quota 100 non si tocca, faremo muro, io non creo altri esodati.
Il Movimento 5 Stelle non farà mai quello che ha fatto Elsa Fornero", ha spiegato il leader pentastellato. Tra le varie ipotesi, infatti, ci sarebbe quella riguardante l'allungamento delle finestre per l'accesso al pensionamento anticipato che posticiperebbe l'uscita di ulteriori tre mesi per i dipendenti del settore privato e altri sei mesi per per gli appartenenti al pubblico impiego: questa operazione permetterebbe di risparmiare circa 600 milioni di euro per il primo anno, che salirebbe a circa un miliardo negli anni a seguire, soldi che potrebbero essere utilizzati per garantire la 14esima a un milione di pensionati in più come richiesto dalle parti sociali.
Lo stesso ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, inoltre, ha affermato che Quota 100 deve continuare la sperimentazione fino alla scadenza prevista senza ulteriori modifiche.
Sempre secondo quanto scrive "La Repubblica", però, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sembra essere stata trovata un'intesa e sul meccanismo delle quote ideata dalla Lega si lavora su una posizione comune.
Possibile introduzione del Fondo Famiglia
Intanto, a margine del vertice convocato da Giuseppe Conte, sarebbe spuntata l'ipotesi si un Fondo Famiglia: l'assegno unico fino a 240 euro per ogni figlio a carico ci sarà e confluirà nel fondo dove saranno presenti anche i bonus già esistenti, oltre alle risorse extra stanziate dal governo giallo-rosso da destinare ad interventi quali il bonus asilo nido e il congedo di paternità allungato. Inoltre, sarebbe emersa anche la possibilità di finanziare il taglio del cuneo fiscale con circa 400 milioni di euro in più: da 2,6 a 3 miliardi nel 2020 da destinare alle buste paga dei lavoratori fino a 35 mila euro di reddito annuo mentre altri 5,3 miliardi potrebbero essere utilizzati nel 2021 per imprese e lavoratori.