Gianluigi Paragone sul suo profilo Facebook contesta i metodi di distribuzione del bonus da 800 euro: l'indennità riservata a partite Iva e autonomi, messi alle strette dall'emergenza sanitaria, è a suo avviso elargita basandosi su requisiti che non permettono di aiutare tutti coloro che oggi sono davvero in difficoltà. Per il senatore espulso dal Movimento 5 stelle - che oggi sostiene l'opposizione da indipendente - l'individuazione delle classi delle persone che hanno diritto all'indennizzo si basa su una selezione retroattiva che non darebbe aiuto a chi oggi ha bisogno di sostegno e che magari fino a poco tempo fa aveva una situazione economica florida.
La criticità del senatore riguarda quei redditi che erano alti nel 2018 e che, adesso, hanno visto scendere in maniera considerevole il proprio volume, mantenendo tuttavia spese particolarmente alte senza avere abbastanza entrate: per esempio un professionista, un negoziante o un artigiano che devono continuare a pagare l'affitto dei propri luoghi di lavoro.
A maggio requisiti più stringenti secondo Paragone
Gianluigi Paragone lancia l'allarme relativo al fatto che, secondo lui, chi potrebbe averne bisogno rischia di essere escluso dalla platea di quanti riceveranno il bonus da 800 euro. In un approfondimento sul suo sito, ilparagone.it, il politico afferma: "Esclusi commercianti e partite Iva che avevano sì un reddito alto, ma prima della crisi.
E che ora rischiano, in mezzo a mille difficoltà, rischiano di non beccare un euro...". Paragone afferma che il governo ha optato di distribuire il bonus in base a quelli che erano gli status economici di autonomi e partite Iva in un periodo antecedente a quello dell'emergenza economica e sanitaria. Questo non terrebbe conto di quanti, prima in una condizione finanziaria migliore, oggi rischiano di andare in seria difficoltà per le disposizioni restrittive che hanno praticamente paralizzato il Paese. Il decreto deve comunque ancora arrivare e c'è attesa soprattutto per capire in che modo si arriverà a restringere la platea per il bonus di maggio.
Bonus ricevibile con un click per aprile
La novità per il bonus di aprile (ormai da erogare a maggio) è che, con buona probabilità, la procedura sarà automatizzata e dunque cambieranno i requisiti. Per averlo dovrebbe servire avere un reddito 2018 al di sotto dei 35.000 euro o nel range 35.000-50.000 con attestazione di calo fatturato del 33% nel confronto tra 2020 e 2019.