Ancora tagli sulle Pensioni per chi lascerà il lavoro nel 2021-2022 per il calcolo dei coefficienti di trasformazione risultanti sempre più al ribasso. A stabilirlo è il decreto ministeriale del 1° giugno scorso del ministero del Lavoro, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 147 del 2020, nel quale figurano i coefficienti di trasformazione in vigore nel biennio 2021/2022.

Il provvedimento ministeriale ricalcola gli indici da applicare al montante dei contributi versati durante la vita lavorativa che determinano l'importo annuo della pensione alla quale si ha diritto. L'abbassamento dei coefficienti comporta, pertanto, che chi andrà in pensione a partire dal prossimo anno riceverà un assegno inferiore rispetto a chi ci è andato nel 2019 o quest'anno o ci andrà entro il 31 dicembre prossimo.

Pensioni sempre più basse: dal 2009 ad oggi tagli per circa 1.000 euro

Il decreto ministeriale è il quinto che arriva da quando nel meccanismo per il calcolo delle pensioni sono stati introdotti i coefficienti di trasformazione, poi fatti propri anche dalla riforma Fornero.

Dal 2009 ad oggi gli indici sono tutti di segno negativo e diminuiscono all'abbassarsi dell'età di uscita da lavoro. Più si anticipa l'uscita da lavoro e più i coefficienti influiranno negativamente sull'importo dell'assegno di pensione. Un lavoratore di 65 anni che abbia versato 100.000 euro di contributi durante la propria vita lavorativa ha perso, dal 2009 ad oggi, circa 1.000 euro di pensione annua. Infatti, l'assegno annuale è sceso dai 6.136 euro del 2009 ai 5.245 del 2019/2020, mentre per il prossimo anno è prevista un'ulteriore contrazione a 5.220, 25 euro in meno. In tutto, dal 2009 ad oggi, le pensioni hanno perso mediamente il 12% del loro valore. Nell'esempio del lavoratore che ha versato un montante contributivo di 100.000 euro, dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2012 la pensione si è ridotta a 5.620 euro, perdendo quindi 516 euro rispetto al 2009.

Il secondo taglio, quello del 2013-2015, ha ridotto le pensioni di altri 185 euro, determinandone l'importo di 5.435 euro, con una perdita di 701 euro rispetto al 2009.

Pensioni, di quanto calerà nel 2021-2022 rispetto al 2020

L'applicazione del meccanismo dei coefficienti per il taglio delle pensioni ha fatto perdere un altro 2% medio nel triennio 2016-2018, con riduzione della pensione a 5.326 euro, corrispondenti ad altri 109 euro rispetto al 2015 e a 810 euro rispetto al 2009. Per chi va in pensione quest'anno o ci è andato l'anno scorso, la percentuale di perdita media è dell'1% (nell'esempio, 5.245 euro annuali), ovvero di 81 euro in meno rispetto al periodo precedente e di 891 euro rispetto al 2009.

Con il nuovo biennio di applicazione, il 2021-2022, le pensioni scenderanno ulteriormente a 5.220 euro, con una perdita di altri 25 euro (106 rispetto al 2018) e un taglio complessivo di 916 euro rispetto al 2009.