Superbonus villette, arriva l'ipotesi della proroga al 30 giugno: in questo modo, cessione dei crediti d'imposta e sconto in fattura applicabile alle spese sostenute per gli interventi produrrebbero il beneficio fiscale del 110% anche nel 2023.

L'ipotesi emerge dal lavoro dei partiti della maggioranza e dell'opposizione che hanno presentato gli emendamenti al decreto 11 sul superbonus, entrato in vigore lo scorso 17 febbraio: il provvedimento ha bloccato la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per gli interventi i cui lavori sono iniziati successivamente al 16 febbraio, con ulteriore blocco dei bonus edilizi dopo l'esaurimento della capienza fiscale delle banche di questi ultimi mesi.

Tra gli emendamenti presentati, tuttavia, ce ne sono anche sulle villette, sulle unità indipendenti e sulle case unifamiliari i cui soggetti di Affari e Finanza, entro il prossimo 31 marzo, dovranno presentare comunicazione all'Agenzia delle entrate delle cessioni crediti e dello sconto in fattura per le spese relative al 2022 e per le quote residue del 2021 e 2020. Ecco come cambierebbe il superbonus 110% con le nuove regole proposte dai partiti.

Superbonus 110% cessione crediti villette fino al 30 giugno: ultime notizie

Con la proroga del superbonus villette, i proprietari delle abitazioni indipendenti e unità unifamiliari avrebbero tre mesi di tempo in più per effettuare i bonifici a favore dei cantieri per la prosecuzione dei lavori.

La nuova scadenza slitterebbe al 30 giugno 2023: diversamente, ci sarebbero solo 23 giorni per non bloccare i cantieri, già lenti, e per non perdere le agevolazioni dei bonus edilizi.

Come per le precedenti proroghe, potrebbero sfruttare la nuova scadenza i proprietari delle villette che, entro il 30 settembre 2022, abbiano terminato il 30% dei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione coperti dal superbonus 110%.

In questo modo, chi ha fatto lavori di questo tipo riuscirebbe ancora a sfruttare il 110% in detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi o utilizzando una delle due opzioni - quella dello sconto in fattura o quella della cessione dei crediti - per buona parte del 2023.

Cessione crediti per caldaie, infissi e condizionatori: si può applicare lo sconto in fattura?

Sulla proposta di proroga del superbonus villette, come su altre relative ai bonus edilizi, è in corso il lavoro della Commissione Finanze della Camera per valutare l'ammissibilità degli emendamenti al decreto di blocco crediti d'imposta, emanato dal governo il 17 febbraio 2023. Il superbonus, in particolare, rimarrebbe per i lavori relativi all'edilizia popolare (Iacp) e ai fabbricati delle Onlus; per gli altri bonus edilizi, si lavora sulla proroga del sismabonus per lo meno a favore dei residenti nelle zone più recentemente interessate da eventi sismici (Italia Centrale) e sui piccoli interventi in edilizia libera.

Si tratta, per questi ultimi, dei lavori di acquisto e di installazione di infissi, caldaie, pompe di calore e condizionatori per i quali la normativa non richiede la presentazione della Cilas ma di un'autodichiarazione nella quale si faccia riferimento alla data di inizio degli interventi, alla tipologia di bonus utilizzato e alla tipologia di opzione scelta (sconto in fattura o cessione dei crediti).

Anche per questi bonus, il decreto 11 del governo ha bloccato le opzioni per i lavori cominciati dopo il 16 febbraio 2023: il lavoro dei parlamentari non è indirizzato a prorogare questa data ma a fare in modo che chi ha fatto una spesa di questo tipo prima del 17 febbraio, e iniziato i lavori successivamente al 16 febbraio, possa beneficiare dello sconto in fattura.

A tal proposito, diversamente dalla normativa, la data certa per dimostrare la "prenotazione" dei lavori e l'investimento effettuato prima dell'entrata in vigore del decreto 11 dovrebbe poter essere dimostrata dalla firma del contratto o dal pagamento degli acconti.