Maxi aumenti degli stipendi a partire dal 1° gennaio 2023 per badanti, colf e babysitter per l'adeguamento delle retribuzioni all'inflazione osservata nel corso del 2022. L'incremento maggiore potrebbero averlo i lavoratori domestici che sono pagati per ogni ora di lavoro, ma aumenti consistenti si registrano anche per le famiglie che hanno un badante convivente a tempo pieno, un assistente per persone non autosufficienti e babysitter a tempo pieno non conviventi. Il contratto collettivo che regola i rapporti di lavoro delle tre categorie di domestici è in fase di discussione al ministero del Lavoro e le retribuzioni dovranno essere adeguate al tasso di inflazione osservato dall'Istat il 30 novembre 2022.

Di conseguenza, secondo quanto stabilisce il contratto stesso, colf, badanti e babysitter hanno diritto a vedersi aumentati gli stipendi dell'80% rispetto al tasso di inflazione comunicato dall'Istituto di Statistica.

Colf e badanti, di quanto aumenteranno gli stipendi dal 1° gennaio 2023?

Le retribuzioni di colf, badanti e babysitter a partire dal 1° gennaio 2023 avranno un adeguamento dell'80% rispetto al tasso di inflazione risalente al 30 novembre 2022 dell'11,8%. Il che significa che gli aumenti degli stipendi dovranno adeguarsi al 9,44%. A questa percentuale, le famiglie datrici di lavoro dovranno aumentare gli stipendi dei collaboratori domestici, incrementando dunque le spese annuali per l'assistenza in casa.

Si possono fare delle proiezioni su quanto spenderanno in più le famiglie: per un badante inquadrato nel livello C super del contratto, che non conviva e lavori per 30 ore alla settimana, lo stipendio mensile passera dai 926,90 euro del 2022 a 1.012,70 euro dal 1° gennaio 2023, con un aumento del 9,20% su base oraria. Il che significa che per ogni ora di lavoro, l'aumento è attestato a 66 centesimi di euro.

Conseguentemente, aumentano anche i contributi previdenziali mensili da 107,90 a 117 euro, per un costo totale annuo che da 14.236 diventa di 15.544 euro.

Collaboratori domestici, maxi aumenti stipendi 2023: le ultime novità

Aumenti degli stipendi dal 2023 sono previsti anche per i badanti conviventi che lavorino a tempo pieno.

Per un collaboratore inquadrato nel livello C super, la retribuzione mensile passa da 1.026,34 a 1.120,76 euro, con un aumento di 94,42 euro, oltre a 16,38 euro in più di contributi previdenziali (da 194 a 210 euro al mese) e uno stipendio annuo che passa da 17.177 a 18.752 euro. Anche la babysitter non convivente che lavora a tempo pieno con contratto di livello B super per accudire un bambino di meno di sei anni per 40 ore alla settimana, vedrà crescere il proprio stipendio da 1.234 a 1.348 euro mensili, pari rispettivamente a 7,12 e 7,78 euro all'ora e un aumento orario di 66 centesimi. Occorrerà aggiungere i contributi previdenziali che aumenteranno da 143,87 a 156 euro, per uno stipendio annuo complessivo che passa da 18.958 euro del 2022 a 20.700 euro del 2023.

In linea generale, gli aumenti degli stipendi del 2023 andranno da un minimo di 109 a un massimo di 145 euro al mese.

Aumenti stipendi di colf e badanti: quanto si prende a ora?

Non cambierà molto per le famiglie che hanno colf, badanti e babysitter pagati ogni ora al di sopra del minimo stabilito dal contratto. Ad esempio, per una colf che è pagata per le pulizie della casa più di quanto stabilisca il contratto (4,83 euro all'ora), non ci sarà obbligo di adeguamento degli stipendi al tasso di inflazione. Gli aumenti, dunque, riguarderanno i collaboratori domestici inquadrati con il contratto di settore. Dal lato delle famiglie, invece, il governo non ha ancora stabilito degli aiuti: si era parlato un mese fa di un possibile bonus per sostenere il pagamento degli stipendi di colf e badanti ma, ad oggi, come aiuti rimangono solo la deducibilità dei contributi versati fino al limite di 1.549,36 euro annui e la detrazione Irpef del 19% sulle spese sostenute per le persone non autosufficienti (nei limiti di 2.100 euro e con redditi entro i 40mila euro).