Riflettori puntati sulle Pensioni di inabilità Inps e sugli assegni di assistenza che possono accompagnare la misura destinata a chi non può più lavorare. Gli assegni di inabilità permettono di beneficiare di bonus contributivi fino al limite dei 60 anni o dei 40 di anzianità contributiva. Da ricordare, inoltre, la possibilità di aggiungere l'assistenza di 6.575 euro. L'assistenza, per la precisione, si configura come un'indennità riconosciuta in determinati casi e che, nel 2021, è aumentata a circa 550 euro mensili.
L'assegno è l'esatta fotocopia di quello che l'Inail paga agli infortunati sul lavoro. Tuttavia, è necessario tener ben presente la distinzione tra le pensioni di inabilità riconosciute agli invalidi civili dalla Commissione sanitaria e l'assegno di assistenza, anche se entrambi i sussidi vengono pagati dall'Inps.
Pensioni inabilità: a chi spetta e requisiti Inps
Il lavoratore che paga i contributi ha diritto alla pensione di inabilità se diventa invalido al 100%. Per questa pensione è necessario che il lavoratore possegga i seguenti requisiti:
- permanente e assoluta impossibilità a svolgere qualsiasi tipologia di lavoro per difetto fisico, mentale o per infermità;
- aver versato almeno cinque anni di contributi dei quali almeno tre nell'ultimo quinquennio;
- occorre cessare qualsiasi tipo di attività e, se si è liberi professionisti, è necessario cancellarsi dall'albo professionale.
Quanti contributi Inps sono necessari
Il calcolo della pensione è molto vantaggioso perché riconosce un bonus che tiene conto della situazione per la quale il lavoratore versi i contributi Inps anche dopo il pensionamento.
In altre parole, nel calcolo si aggiungono anche gli anni futuri, come se il richiedente continuasse a lavorare e a versare contributi. I limiti a questo calcolo riguardano l'età, prevista fino ai 60 anni sia per gli uomini che per le donne, e i 40 anni di contributi come anzianità massima. Per chiarire il calcolo dei versamenti può essere utile ricorrere a due esempi. Nel primo si prende in esame il caso di un 50enne che abbia già versato 25 anni di contributi: il bonus di versamenti sarà al massimo di dieci anni perché è previsto lo stop a 60 anni. Analogamente, un 53enne che abbia già versato 35 anni di contributi beneficerà di cinque anni di versamenti per via dello stop dei 40 anni di contributi.
La quota 2021 è di 6.575 euro
Dunque, nel calcolo delle pensioni di inabilità, alla quota di pensione ottenuta con i contributi versati nell'arco della carriera lavorativa si aggiunge la maggiorazione determinata dalla decorrenza dell'inabilità fino al compimento dei 60 anni. Alla pensione di inabilità si aggiunge, in vari casi, l'assegno di assistenza. Si tratta di un'indennità di 548 euro versata al beneficiario per 12 mensilità per un totale di 6.575 euro annui. L'assegno spetta ai contribuenti inabili che non siano in grado di muoversi se non con l'accompagnatore oppure che non siano in grado di compiere gli atti quotidiani come vestirsi, mettersi a letto, mangiare o lavarsi.