C'è un cambio di rotta sugli aumenti degli stipendi derivanti dal taglio del cuneo fiscale del decreto Aiuti-bis, destinato inizialmente ai redditi fino a 35mila euro per tutto il 2022. Le attività correnti del governo Draghi a sostegno degli stipendi dei lavoratori dal caro-prezzi e dall'inflazione punterebbero ad abbassare la soglia dei redditi lordi annuali a 25mila euro, puntando a proteggere maggiormente i redditi medio-bassi con lo strumento dello sgravio contributivo.
Tutto ciò significa che i redditi di varie categorie di lavoratori, come ad esempio una buona parte dei docenti della Scuola, rimarrebbero fuori dal surplus degli aumenti in busta paga. Il governo, inoltre, starebbe agendo anche sul doppio binario del bonus 200 euro: su questo fronte, il nuovo decreto dovrebbe assicurare l'indennità una tantum ad alcune categorie rimaste fuori dal primo provvedimento istitutivo del bonus stesso, assicurando maggiori risorse finanziarie a copertura del bonus alle partite Iva e ai professionisti nel decreto che è atteso per dare il via libera all'indennità anche ai lavoratori autonomi.
Buste paga, di quanto aumenteranno gli stipendi con il taglio del cuneo di Draghi da luglio a dicembre 2022?
Il nuovo taglio contributivo del cuneo fiscale destinato ai redditi medio-bassi fino a 25mila euro di reddito rientrerebbe tra le ipotesi più probabili del nuovo decreto del governo Draghi.
Si tratterebbe di aumentare il reddito netto in busta paga di una percentuale dell'1% di sgravio contributivo che si andrebbe ad aggiungere allo 0,8%, già in vigore per tutte le mensilità del 2022, ai redditi lordi fino a 35mila euro. Di fatto, la fascia da 25mila a 35mila euro continuerebbe a percepire nel netto del cedolino di busta paga lo 0,8%; i redditi fino a 25mila euro avrebbero, invece, un incremento di stipendio dell'1,8%.
Secondo quanto risulta alla redazione di Blastingnews, il reddito lordo mensile soglia dell'incremento dell'1,8% è fissato in 1.923 euro mensili lordi (24.999 euro all'anno su 13 mensilità), al quale corrisponderebbe un aumento in busta paga mensile di 53,47 euro.
L'aumento pieno spetterebbe, ad esempio, agli addetti alle pulizie con contratto commerciale e reddito lordo mensile di 1.280 euro (+36 euro in busta paga al mese); ai metalmeccanici del livello C3 con un mensile di 1.870 euro e un aumento in busta paga di 52 euro. Rimarrebbero escluse varie categorie che percepiscono redditi mensili e annuali superiori alla soglia.
Scuola, docenti esclusi dallo sgravio contributivo e dall'aumento pieno degli stipendi per il 2022
Conti alla mano, rispetto alle proiezioni iniziali degli aumenti degli stipendi dettati dal decreto Aiuti-bis, le categorie lavorative che rimarrebbero fuori dagli aumenti da luglio a dicembre 2022 sarebbero, ad esempio, i docenti della scuola secondaria superiore con dieci anni di anzianità, con reddito mensile ben al di sopra della soglia, pari a 2.200 euro lordi.
Per gli insegnanti rimarrebbe il solo sgravio contributivo dello 0,8%, con un aumento nel cedolino della busta paga di 27,55 euro (già percepito da gennaio scorso e fino a dicembre 2022) e un mancato incremento fino a 62 euro come nelle previsioni iniziali.
Rimarrebbero fuori anche i dipendenti bancari di terzo livello con 2.500 euro lordi mensili (incrementi attuali di stipendio fermi a 31 euro rispetto ai 70 euro prospettati con il taglio dell'1,8%); i funzionari ministeriali con 2.640 euro di stipendio lordo mensile (32,90 euro rispetto ai 74 euro prospettati da luglio a dicembre 2022).
Bonus 200 euro, indennità in arrivo anche ai lavoratori esclusi: ecco la situazione
Sul fronte del bonus 200 euro, il decreto Aiuti-bis dovrebbe assicurare l'indennità ad alcune categorie lavorative che erano state escluse dal primo provvedimento istitutivo del sostegno dal caro-prezzi e dall'inflazione. La possibile platea dei nuovi beneficiari potrebbe essere rappresentata da 125mila lavoratori dipendenti, con redditi all'anno fino a 35mila euro, che nei primi sei mesi del 2022 non avevano beneficiato dello sconto contributivo dello 0,8% istituito dalla legge di Bilancio attualmente in vigore.
Si tratta, ad esempio, di lavoratori in cassa integrazione o in maternità che sono coperti solo in via figurativa dall'Inps. Per queste categorie di lavoratori il bonus 200 euro verrà riconosciuto in via automatica, senza necessità della domanda ma di un'autodichiarazione nella quale si dovrà specificare la propria condizione e la spettanza dell'indennità. Il pagamento del bonus è previsto nel cedolino di busta paga di ottobre 2022.
Bonus 200€ a partite Iva, professionisti e autonomi: ultime novità su quando inviare domanda
Infine, novità sono attese per il bonus 200 euro spettante alle partite Iva, ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti iscritti alle Casse previdenziali private. La prima novità riguarda l'uscita dello specifico decreto (già atteso al 17 giugno scorso) per gestire le domande dei lavoratori autonomi.
Il provvedimento sarebbe alle battute finali e dovrebbe viaggiare in parallelo con il decreto Aiuti-bis che andrà nel Consiglio dei ministri entro la fine di questa settimana.
La seconda novità riguarda il potenziamento della dote del bonus per gli autonomi e le partite Iva di 100 milioni di euro, a incremento delle risorse fino a 600 milioni di euro. Il governo vorrebbe coprire, per quanto più possibile, le categorie dei lavoratori autonomi la cui platea potrebbe richiedere risorse maggiori rispetto a quelle preventivate. I soli professionisti iscritti alle Casse previdenziali private dovrebbero impegnare circa 81 milioni di euro. Partite Iva e professionisti dovranno inoltrare la domanda del bonus 200 euro telematicamente.