Dopo lavoratori dipendenti, pensionati, collaboratori, colf e badanti e disoccupati, si attendono risposte certe anche per il bonus 200 euro agli autonomi, partite Iva e professionisti iscritti alle Casse previdenziali. Il decreto "Aiuti" approvato nella giornata del 14 luglio scorso ha previsto che anche gli autonomi ricevano il bonus una tantum e ha stabilito che le risorse per le partite Iva ammontino a 500 milioni di euro. Ma si attende il decreto che disciplini i requisiti e le modalità di presentazione della domanda dei lavoratori autonomi, nonché i tempi e i modi per la fruizione del bonus.
A oggi, si potrebbe affermare con prudenza che l'importo del bonus dovrebbe ammontare a 200 euro e che il limite di reddito delle partite Iva dovrebbe essere lo stesso dei percettori di Pensioni e dei lavoratori dipendenti, ovvero di 35mila euro riferito all'anno 2021.
Bonus 200 € partita Iva: quando uscirà il decreto per presentare la domanda?
In attesa dell'emanazione del decreto del bonus 200 euro ai lavoratori autonomi, si possono fare alcune stime sulle risorse stanziate dal decreto "Aiuti" del 14 luglio 2022. I 500 milioni di euro della quota dei lavoratori autonomi dovrebbero ammettere al bonus 400mila lavoratori iscritti alle Casse previdenziali (per un impegno di 80 milioni di euro), dei quali solo gli avvocati dovrebbero essere in numero di 145mila (su un totale di 245mila legali iscritti alla Cassa forense), 30mila i commercialisti e 14.600 i consulenti di lavoro.
Si tratta di professionisti che avrebbero un reddito non eccedente i 35mila euro considerando però che i dati sono ricavati dai redditi dichiarati alle Casse previdenziali nel 2020, anno in cui venne istituito il bonus di 600-1.000 euro per l'emergenza Covid.
Bonus partite Iva: i percettori di pensioni ricevono l'indennità a luglio 2022
Tuttavia le risorse stanziate dal governo, pari a 500milioni di euro, per il bonus 200 euro devono essere redistribuite a tutto l'universo dei lavoratori autonomi. Dunque, non solo i professionisti iscritti alle Casse previdenziali, ma anche i lavoratori autonomi con partita Iva e, in generale, i contribuenti iscritti alla Gestione separata dell'Inps.
Da questa platea dovrebbero essere esclusi solo i percettori di pensioni, che riceveranno il bonus con il rateo di luglio dalle Casse previdenziali, e i lavoratori autonomi senza partita Iva, ricompresi nella platea dei lavoratori non autonomi con pagamento dell'indennità da parte dell'Inps.
Resta dunque da attendere il decreto che il governo avrebbe dovuto emanare entro il 17 giugno 2022, nel termine dei 30 giorni dell'approvazione del decreto "Aiuti" di maggio. A fronte delle cifre stanziate dal governo per i lavoratori autonomi, potrebbe crearsi almeno per i professionisti delle Casse previdenziali una corsa contro il tempo per presentare la domanda, dal momento che le risorse potrebbero non essere sufficienti per tutti.
Si tratterebbe di una sorta di "click-day" o, in ogni modo, di un periodo molto limitato per inoltrare l'istanza di richiesta del bonus perché, in caso di risorse insufficienti, si terrebbe conto dell'ordine di arrivo delle domande.
Bonus caro-prezzi, come si presenta la domanda per chi lavora con partita Iva?
Per i liberi professionisti, dunque, la modalità di presentazione della domanda del bonus 200 euro sarà probabilmente on line, sul portale della Cassa previdenziale di appartenenza. Una modalità che dovrà essere confermata dal decreto governativo in arrivo, ma che ricalcherebbe i metodi già utilizzati per le domande dei bonus Covid del 2020. Analogamente, le altre partite Iva non iscritte alle Casse previdenziali dovranno attendere l'emanazione del decreto per conoscere i requisiti, i limiti di reddito, l'importo e le modalità di presentazione della domanda del bonus.