Dal prossimo mese di gennaio, archiviate le possibilità di uscita anticipata Quota 100 e Quota 102, per andare in pensione saranno necessari i requisiti richiesti dalla legge Fornero: i lavoratori italiani dovranno cioè aver raggiunto i 67 anni di età anagrafica (con almeno 20 anni di contributi versati), oppure aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne).
Da Fratelli d'Italia l'ipotesi “Opzione Uomo”
Con l'obiettivo di superare la Fornero, magari anche in forma stabile, Fratelli d'Italia starebbe studiando una proposta denominata “Opzione Uomo” per alcune analogie con la già esistente Opzione Donna. L'idea del partito di Giorgia Meloni sarebbe quello di permettere agli italiani di ritirarsi dal lavoro già al raggiungimento dei 58 o 59 anni di età anagrafica, con un minimo di 35 anni di contributi previdenziali versati ma anche con il ricalcolo dell'assegno pensionistico, che verrebbe effettuato interamente con il sistema contributivo.
In questo modo il centrodestra avrebbe realizzato le promesse della campagna elettorale di una maggiore flessibilità in uscita, con una formula che dai primi conteggi parrebbe meno onerosa della Quota 41 sostenuta dalla Lega.
La minore onerosità sarebbe però di fatto in carico ai lavoratori, in quanto chi dovesse usufruire di Opzione Uomo si troverebbe con un assegno decurtato di circa il 30%, a causa sia dell'uscita anticipata che del ricalcolo con il sistema contributivo.
Pensione anticipata e Quota 41
Sia Opzione Donna che Ape sociale, misure che permettono un'uscita anticipata dal lavoro, scadranno il prossimo 31 dicembre, ma Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno dichiarato di volerle prorogare, anzi di volerle rendere addirittura strutturali. L'idea di Giorgia Meloni sarebbe quindi quella di estendere questo tipo di soluzione anche agli uomini.
Mentre Fratelli d'Italia studia l'ipotesi Opzione Uomo, la Lega continua a sostenere Quota 41, secondo la quale i lavoratori potrebbero andare in pensione dopo 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica.
Su Quota 41 c'è però discordanza nei conteggi: questa misura è ritenuta molto costosa dall'INPS, che ha previsto un esborso di 18 miliardi in tre anni; la Lega ha invece preventivato un costo di 4 miliardi il primo anno e di 5 miliardi all'anno per gli anni successivi. Più ottimista ancora è la CGIL, convinta che, come già accaduto per Quota 100 e per Quota 102, non tutti gli aventi diritto ne farebbero richiesta.
Il tavolo con i sindacati
Giorgia Meloni ha comunque promesso che prima di prendere decisioni verranno consultate le organizzazioni sindacali. Il confronto dovrà quindi avvenire sia sul tema degli anni di lavoro, con i sindacati che chiedono di cancellare lo scalone Fornero, che porterà l'età di accesso alla pensione dai 64 di Quota 102 ai 67; ma anche sull'importo degli assegni, in quanto Opzione Uomo taglierebbe gli assegni dal 13 al 31%, sia per il ricalcolo contributivo degli anni retributivi precedenti al 1996 che per l'uscita anticipata.