Il Lecce cade a Caserta, perdendo 1-0 contro la Casertana. Non è una caduta morbida e poco dolorosa: tutt'altro. Stavolta l'eco della caduta avvolge la tifoseria salentina che si dice "stanca", "esausta", "presa in giro" e chi più ne ha più ne metta. A tal proposito, su diversi gruppi e qualche pagina facebook, abbiamo creato un sondaggio che potesse chiarire la situazione: i tifosi come hanno preso la sconfitta di Caserta?

Nel sondaggio abbiamo inserito quattro opzioni di risposta: due negative, adatte ai più pessimisti e due che potremmo definire "positive", adatte cioè a chi ancora crede nel Lecce nonostante il passo falso.

I risultati del sondaggio

La domanda che è stata posta ai tifosi è stata la seguente: "Sconfitta di Caserta, di chi sono le colpe?" Le opzioni di risposta che si potevano scegliere erano: Padalino, squadra, giornata- no, non importa, restiamo uniti. Evidentemente, le prime due erano quelle più "pessimiste" a cui facevamo riferimento, mentre nelle altre due si intravedeva uno spiraglio di ottimismo.

I risultati del sondaggio, però, sono stati i seguenti:

  • Padalino 54,8%
  • Non importa, restiamo uniti! 19,5%
  • Squadra 16,1%
  • Giornata- no 9,6%

I risultati del sondaggio, dunque, sono stati totalmente negativi nei confronti dell'allenatore Pasquale Padalino, reo, secondo la maggioranza dei tifosi che hanno risposto al sondaggio, di aver scelto una formazione sbagliata. Tra le cose che i tifosi hanno contestato all'allenatore c'è il fatto di non aver inserito Doumbia, Cosenza Pacilli dal primo minuto, visto che tutti e tre sembravano essere in forma nell'ultimo match vinto sul campo del Catanzaro. Anche Costa Ferreira (che però ricordiamo che arriva da un periodo di infortunio) poteva essere inserito dal primo minuto.

Attaccata anche la squadra, che secondo qualcuno è scesa in campo con poche motivazioni.

Poco meno del 20%, invece, ha spinto per l'ottimismo: restare uniti. Ebbene, anche se apprezzata da pochi, pare proprio che questa sia la strada giusta. Di certo questo è il momento per restare uniti: fare i disfattisti in un momento del campionato in cui cambiare radicalmente l'impostazione del gioco sarebbe azzardato, non serve a molto.