Ha lasciato un messaggio di addio e si è gettato dalla finestra della sua abitazione milanese il primario di pediatria Alberto Flores D'Arcais, 61enne accusato di abusi su minori in relazione a 18 episodi che avrebbero configurato reati, ma che ha sempre proclamato la propria innocenza. La scorsa settimana i suoi legali si sono visti rigettare la richiesta di revocare la misura cautelare degli arresti domiciliari, e forse questo lo ha spinto alla disperazione e alla decisione di farla finita.

Quando gli uomini del 118 sono giunti sul posto, non c'era più niente da fare. Ma a suscitare sconcerto sono le gravi accuse mosse dal medico di famiglia, Alberto Aronica, che seguiva l'uomo e che ha sempre sostenuto la sua innocenza, e oggi grida al complotto.

Secondo il suo medico era innocente

Il medico di famiglia che seguiva il primario suicida, Alberto Aronica, è sempre stato fermamente convinto della sua innocenza, e secondo lui Flores D'Arcais avrebbe maturato l'estrema decisione di togliersi la vita dopo aver perduto le speranze di vedere riconosciuta la sua estraneità alle accuse. Ma non solo: Rainews riporta uno stralcio delle sue dichiarazioni dove il medico afferma chiaramente che il primario fosse vittima di un complotto.

"Flores D'Arcais è la vittima innocente di accuse false e maligne, mosse da dei pediatri di base con i quali aveva avuto dei diverbi, in quanto secondo lui questi non lavoravano nel modo dovuto".

Accuse pesanti come macigni quelle del dottor Alberto Aronica, che non è da escludere che possano avere sviluppi. Il medico di famiglia, intervistato da Adnkronos Salute ha dichiarato che essendo il medico dell'uomo, era autorizzato a fargli visita. Ultimamente lo aveva trovato molto provato, tanto che gli aveva suggerito di rivolgersi ad uno psichiatra proprio per scongiurare il rischio di suicidio. Il primario si era sottoposto ad alcune visite che ne attestavano le condizioni di salute, ma trattandosi di perizie di parte non sono state sufficienti per consentirgli di ottenere la revoca degli arresti domiciliari. "Aveva perso ogni speranza", ha concluso Aronica.

Le accuse della magistratura

L'impianto accusatorio contro il primario però, sembra decisamente solido. Nel computer dell'uomo era stata trovata una grande quantità di files riguardanti scene di abusi su minori, e gli inquirenti hanno inoltre verificato che dai computer nella disponibilità del pediatra erano stati visitati siti di questo tipo, e secondo il consulente della Procura che ha analizzato i dispositivi, l'uomo sarebbe stato un frequentatore abituale di questo genere di siti internet. Ma le accuse più gravi sono quelle inerenti a diciotto episodi di abusi commessi durante lo svolgimento della sua professione, a danno di bambine minori di tredici anni. Episodi che sarebbero stati commessi in un lasso di tempo che va dal 2008 a pochi mesi fa. L'inchiesta dei Carabinieri che ha portato al suo fermo era iniziata alla fine del 2015.