concorso docenti 2016 ancora nel mirino delle polemiche. Questa volta è un'ordinanza del Tar di Milano, la N. 1486 del 23 novembre scorso a far discutere: la sentenza riguarda addirittura la sospensione del concorso docenti relativo alla classe di concorso A64 (composizione musicale) e le motivazioni sono da definirsi 'innovative'.

Ultime news scuola, mercoledì 30 novembre: concorso docenti A64, ordinanza sospensione Tar di Milano

Come riporta, infatti, il quotidiano economico 'Il Sole 24 ore' di oggi, mercoledì 30 novembre, l'organo amministrativo della Lombardia è intervenuto in merito ad un'intervista concessa dal presidente della commissione esaminatrice ad un quotidiano nazionale, intervista nella quale venivano espresse le proprie perplessità e i propri dubbi in relazione all'opportunità di esaminare nuovi docenti da inserire nei licei musicali.

Come ben sappiamo, infatti, in questo particolare corso di studi superiori, molti docenti, per altro esperti, saranno costretti a cedere il proprio posto ai vincitori del concorso. Le parole pronunciate dal presidente della commissione esaminatrice sono piaciute poco ai candidati delle prove d'esame che hanno interpretato tale opinione come sintomo di una possibile ostilità nei loro confronti.

Tar Milano sospende concorso: i commissari devono astenersi da procedure che toccano interessi propri

In pratica, il sospetto sarebbe stato quello di un'eccessiva severità nei giudizi, al fine di garantire continuità ai docenti già presenti, impedendo così la modifica dello status quo. Da una parte c'è il tentativo di difendere il principio della continuità didattica, palesemente espresso durante l'intervista e, in un certo qual modo, giustificato; dall'altra, però, la difesa di tale principio va contro l'imparzialità richiesta nel giudizio espresso dalla commissione esaminatrice di un concorso.

In buona sostanza sono queste le ragioni che hanno portato il Tar di Milano a ordinare la sospensione del concorso e la sostituzione della commissione, motivando la propria decisione con l’articolo 7 del Dpr 62/2013, che obbliga i dipendenti pubblici ad astenersi da procedure che possano, in qualche modo, coinvolgere i propri interessi o gli interessi di persone abitualmente frequentate.