Dal 15 marzo il Museo delle Culture, situato nella città meneghina, ospiterà le opere dell'artista russo Vasilij Kandinskij (1866-1944) sino al 9 luglio 2017. Le opere vengono tratte dal cosiddetto "periodo del genio", molte delle quali giunte dai più grandi musei russi, come l'Ermitage di San Pietroburgo o la Galleria di belle arti Tret'jakov, sita a Mosca. Ogni dipinto di Kandinskij viene forgiato da un avvenimento che ha segnato la vita del pittore nella fine dell'Ottocento, sino al primo ventennio del secolo successivo. D'altronde, lo scopo dell'artista, è proprio questo, se non di perdersi nella suggestione dell'iconicità proclamata attraverso il suo astrattismo.

Le note del pianoforte di Vasilij espresse con il giallo, il rosso ed il blu, dove l'acquerello diventa danzatore

I primi anni di vita dell'artista sono stati volti alla scoperta della musica e grazie a sua zia Elisabeth Ticheeva, impara a suonare il violino e il pianoforte: in seguito ebbe modo di conoscere un maestro di pittura, che gli trasmise la passione per la tela, per poi innamorarsi dei capolavori di Monet. Dopo la laurea, si dedicò esclusivamente all'arte, nella quale ebbe la capacità di amalgamare i colori alla musica: "I colori squillanti si intensificano se sono posti entro forme acute, per esempio il giallo in un triangolo; i colori che amano la profondità sono rafforzati da forme tonde, come l'azzurro per esempio, da un cerchio.

E' chiaro però che, se una forma è inadatta ad un colore, non siamo davanti ad una disarmonia, ma ad una nuova possibilità, cioè ad una nuova armonia". Era quasi ossessionato dal binomio tra il suono ed il colore, fintanto da analizzare la correlazione artistica di Thomas von Hartmann ed il ballerino Aleksandr Sacharov. Dalla prima opera firmata da Kandinskij, si può constatare come il pennello segua le linee dell'Astrattismo, del quale l'artista divenne fondatore.

Il 1912 fu un anno memorabile per il russo Vasilij, poichè venne osservata la sua prima mostra nella Galleria Der Sturm di Berlino che ospitò temi di violenza propri della Russia e della Germania di quel tempo. La mostra si terrà sino a luglio presso il Mudec di Milano, sarà l'occasione giusta per riassaporare le sfumature artistiche proprie del pittore.