Erano in molti ad attendere le parole di Sergio Marchionne nella conferenza stampa di presentazione delle novità di FIAT Chrysler, che vedremo al Salone dell'auto di Detroit. Il numero uno di Fca non ha deluso le attese, fornendo molto materiale al lavoro ai giornalisti. Innanzi tutto l'amministratore delegato del gruppo italo americano si è voluto soffermare sul buon andamento delle immatricolazioni nel 2015 per i marchi di Fca. In particolare Marchionne ha tessuto l'elogio di Jeep, che è stata capace di una crescita straordinaria grazie in particolare al Suv Jeep Renegade, che ha vissuto un anno da autentica protagonista del settore, garantendo al marchio americano il record di vendite nella sua storia.

Primo ibrido plug in per Alfa Romeo e Maserati

Ma il Ceo di Fiat Chrysler si è voluto soffermare anche su altre questioni. Marchionne ha infatti affermato che grazie ad un 2015 a dir poco strepitoso gli obbiettivi che il gruppo si era dato per il 2018 sono tranquillamente raggiungibili. Dunque Il numero uno di Fca conferma i propositi per il 2018, in particolare per quello che concerne Alfa Romeo, che dovrebbe arrivare per quella data a 400 mila immatricolazioni. A proposito di Alfa Romeo e Maserati è stato ribadito che il loro rilancio è fondamentale per le sorti di Fca. Inoltre è stato anche chiarito che il primo motore ibrido plug in arriverà proprio per alcuni modelli di queste due gloriose case automobilistiche italiane, che hanno fatto la storia del settore nel nostro paese.

Marchionne cita Renzi

Il primo veicolo che adotterà questa nuova tecnologia dovrebbe essere il Suv Maserati Levante. Marchionne comunque conferma che l'obiettivo è quello di dotare almeno il 50% delle gamma dei veicoli di Fca di questo motore entro il 2020. Questo anche per soddisfare le rigide normative europee relative alla riduzione delle emissioni.

Infine Marchionne ha pure voluto fare un accenno al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tra i due è noto da tempo un certo feeling, oggi il Ceo di Fca ha voluto usare una metafora molto cara al Premier, quella relativa ai 'gufi', nemico comune per entrambi.