Italiana, due motori, duecento cavalli. Segni particolari: guidabilissima. Questa la carta d'identità della nuova Alfa Romeo Giulia, approdata in concessionaria pochi giorni fa e subito guadagnatasi il primato di berlina più chiacchierata di casa nostra. Di seguito le impressioni post-prova.
Amore a prima guida
"Non c'è tedesca che tenga", parola di Marchionne. "Qualcuno chiama in causa le BMW; allora portatene una qui, la guidiamo in pista e le confrontiamo". Nonostante la indubbia e sfrontata presunzione, il numero uno di FCA si fa portavoce di una grande verità in fatto di comfort di guida, notevole e complementare alla riscoperta di quei concept classici e mai démodé che hanno notoriamente fatto innamorare gli alfisti delle vecchie generazioni.
Come sappiamo, la Giulia sarà disponibile in cinque diversi allestimenti, dalle versioni base e Quadrifoglio a Business e Business Sport passando per la Super, più ricca e costosa in optional. Poco importa che guidiate l'una piuttosto che l'altra variante: il marchio si sente in ogni caso, e il piacere della guida è univoco e unico.
Nota dolente solo l'estetica. Le curve marcate la rendono sì piacente e ammiccante, ma la privano di quella femminilità che manifestamente contraddistingue le Alfa. Questa la vera sorpresa dell'inizio, e che non ci si aspetti la solita auto: la Giulia è una coi muscoli.
Digressioni stilistiche a parte, i richiami ai design delle tedesche sono evidenti. C'è davvero un po' di BMW in quel cofano così imponente e squadrato, e forse, priva degli emblemi del Biscione, passerebbe per una Dodge. In generale, l'impressione è quella che i designer FCA abbiano volutamente calcato poco la mano, parafrasando le linee già viste della Serie 3.
Listino prezzi
Se finora si è parlato di tedesche e BMW, il paragone non regge certo in fatto di prezzo. Certamente più accessibile è quello di Alfa Romeo Giulia, attestantesi precisamente a 35.500 euro. Più alto quello della Super – 38 mila euro – e decisamente quello della Quadrifoglio – 79 mila euro. Listino equo, dunque, a fronte delle previsioni dei mesi scorsi che profilavano prezzi indiscutibilmente più salati.
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