Auto elettriche sempre più presenti nelle strade dell’Unione Europea. E’ questo quanto si prefigge la Commissione Europea che nei prossimi giorni fisserà i nuovi obiettivi che gli Stati membri dovranno impegnarsi a raggiungere sulle emissioni di CO2 e che prevedono il raggiungimento del 15% di vendite dell’elettrico entro il 2025 e il 30% entro il 2030.

Obiettivi giudicati ‘irrealistici’ da parte dell’Associazione europea costruttori auto (Acea) che ha pubblicato uno studio sulla mobilità a emissioni zero in Europa.

Tutti le vogliono ma costano troppo: le auto elettriche in Europa

Gli obiettivi della Commissione Europea per la riduzione delle emissioni di CO2, che saranno ratificati dal Parlamento Europeo il prossimo 10 luglio, hanno spinto l’Acea a realizzare uno studio sullo stato dell’arte del mercato elettrico nel vecchio continente. Nel rapporto dei costruttori si evidenzia come, di fronte ad una forte sensibilità dei consumatori verso le motorizzazioni ibride, sostanzialmente in linea con le intenzioni dei governanti, si individuano come forti deterrenti all’acquisto la carenza di infrastrutture (colonnine per la ricarica) e, soprattutto, il costo ancora elevato rispetto alle motorizzazioni classiche a benzina o diesel.

Considerato, quindi, che, attualmente, le auto elettriche rappresentano circa l’1% del mercato in Europa, l’obiettivo del 30% in dodici anni viene considerato irrealistico in assenza di forti politiche di incentivo all’acquisto.

D’altronde, i numeri dei costruttori parlano chiaro ed evidenziano come, attualmente, la maggiore diffusione di auto elettriche si registra nei paesi a più alto reddito pro capite, annoverando percentuali prossime allo zero nelle zone dove il Pil individuale è inferiore ai 18.000 euro annui.

Il mercato dell’auto elettrica in Italia, fanalino di coda in Europa

Il rapporto dell’Acea è stato anche l’occasione per Quintegia, società che si occupa di ricerca, networking e formazione nel settore automobilistico, per fare il punto sul mercato dell’auto elettrica in Italia, confermando quanto già emerso dal rapporto LeasePlan 2018 pubblicato qualche settimana fa che vedeva il nostro paese fanalino di coda per quanto riguarda la ‘convenienza’ dell’elettrico per gli automobilistici.

Un quadro che vede la presenza sulle strade italiane di solo il 2,35% delle colonnine di ricarica installate nella Ue. Una carenza, secondo l’analisi di Quintegia, che alla lunga potrebbe pesare sia sul fronte della tutela ambientale ma anche su quello turistico, col rischio di non avere le infrastrutture necessarie per accogliere i turisti del futuro, sempre più ‘elettrificati’, almeno secondo gli obiettivi della Commissione Europea.