Il 10% dei bar ed esercizi commerciali controllati dagli agenti della polizia municipale del Comune di Napoli è stato beccato a vendere alcolici a ragazzi giovanissimi, minori di diciotto anni. Sono stati, infatti, quasi cinquanta i ragazzi minorenni pizzicati nell'ultimo periodo a bere super alcolici, soprattutto nel fine settimana, dal venerdì alla domenica, nelle zone più calde della movida partenopea.
Quello dei minori ormai assuefatti all'assunzione di sostanze alcoliche, talvolta abusandone anche, è diventata - purtroppo - una vera e propria moda e un problema sociale serio, come testimonia l'inchiesta giornalistica portata avanti dal quotidiano 'Il Mattino' di Napoli. L'abuso di alcol tra ragazzi sempre più giovani ha portato Alessandra Clemente, assessore alle politiche giovanili del comune di Napoli, a promuovere una task-force per combattere la vendita di alcolici ai minori attraverso maggiori controlli da parte degli uomini della polizia locale e mediante un inasprimento delle pene previste per i trasgressori del divieto.
Le attività di controllo della polizia Municipale
Gli agenti municipali, alla guida del comandante generale Ciro Esposito, sono stati impegnati sull'intero territorio comunale: controlli a tappeto da via Chiaia al Vomero, dal centro storico ai quartieri più popolosi delle periferie napoletane. Secondo i dati statistici diffusi dal comando dei caschi bianchi partenopei e riguardanti l'ultimo trimestre, le verifiche hanno riguardato ben centodieci baretti, di cui quindici sono stati verbalizzati per vendita a minori di diciotto anni di bevande alcoliche. In sostanza un esercizio commerciale ogni dieci è risultato non rispettare la normativa nazionale in materia di vendita di alcolici. Naturalmente si tratta di numeri che riguardano solo le operazioni della Polizia Locale di Napoli, che ovviamente vanno integrate con quelle delle altre forze dell'ordine.
Se si aggiugono gli interventi dei militari dell'arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e degli agenti della Polizia di Stato, il dato diventa ovviamente molto più consistente.
Il reato: pene e contravvenzioni
Il reato di vendita di sostanze alcoliche a soggetti minorenni prevede la pena della custodia cautelare in carcere per un massimo di un anno di reclusione. In caso di recidiva, inoltre, sono previste anche sanzioni amministrative pecuniarie e addirittura la sospensione dell'attività commerciale fino ad un massimo di novanta giorni. In via San Sebastiano, nel pieno centro storico della città all'ombra del Vesuvio, zona ormai piena di baretti che vendono cicchetti a solo un euro, è stato sanzionato un esercizio commerciale che vendeva super alcolici.
Nei pressi di corso Umberto I, invece, le attività di controllo hanno permesso di scoprire, all'interno di un locale aperto al pubblico, la presenza di un distributore automatico che erogava bevande alcoliche senza verificare l'età del cliente, previa introduzione della tessera sanitaria.