L'Italia potrebbe avere una donnaPresidente della Repubblica, come già accade ed è accaduto in tanti altriStati. Questa scelta segnerebbe un punto di svolta, un segnale di discontinuitàcon il passato, l'abbandono di obsolete ataviche resistenze di cui la nostracultura è ancora intrisa. La resistenza è figlia di quell’idea, ancor oggipresente, che inquadra la donna un passo dietro all’uomo, valutata non tantoper le proprie capacità intellettive e di carattere, quanto per la propriaavvenenza fisica, spesso posta in rilievo con commenti e toni non propriamenteaulici. Un Presidente della Repubblica donna costituirebbe un nuovo respiroculturale, aperto al riconoscimento delle doti personali individuali al di làdi ogni valutazione legata al sesso.
Non crediamo che il prossimoPresidente della Repubblica sarà una donna. Non lo sarà, perché la logica delpotere prevarrà nelle scelte conservatrici, tanto care non solo al generemaschile che le ha create, ma anche utili a quelle donne che sfruttano a lorovantaggio questa predominanza dell’uomo. Forse avremo un Presidente dellaRepubblica donna se e quando lo eleggessimo direttamente e non delegassimo piùalle assemblee parlamentari tale prerogativa. Qualcuno potrebbe osservare cheattualmente c’è una maggiore presenza femminile in politica: è vero, ma ciò nonsignifica che le donne abbiano ottenuto elevati riconoscimenti in questo campo.
Non vediamo all’orizzonte donne chevestano i panni di un leader: questo non perché tra le pieghe della società nonci sia chi ne avrebbe la stoffa, ma perché la mentalità vuole che la donnadebba essere un comprimario, un gregario, una presenza accanto al leader. Eallora quando la rosa dei candidati viene preparata, al di là delle tanto amateoperazioni di restyle a cui la nostrapolitica ci ha ormai abbonato, i nomi delle donne compaiono, per poi andare acoprire ruoli meno importanti. Nel caso in cui ci fosse qualcuna in grado difarsi strada, sarà cura di chi tira le fila accompagnarla a sedersi sullapoltrona meno importante, con la scusa che è necessario fare gavetta. Ci auguriamo vivamente di essere smentiti alle prossime elezioni, ma il timore è che nonsarà affatto così. Nessuno ammazza il Gattopardo e la regola del che tuttocambi perché nulla cambi di lontanamemoria è più attuale e forte che mai.