Dopo un’attesa durata quasi tre mesi è giunto l’annuncio ufficiale della pubblicazione imminente dei bandi di concorso scuola 2016. Il Miur, attraverso il proprio sito, ha chiarito alcuni punti decisivi per quanto riguarda le procedure: l’aspetto positivo è che il Ministero ha recepito, seppure soltanto in parte, le richieste che provenivano dai sindacati, dal CSPI e dai comitati dei docenti precari.

Uno dei nodi che, però, risulta essere ancora controverso riguarda proprio i programmi di studio: data anche la tempistica particolarmente ristretta, non è chiaro ancora con precisione quale sia la richiesta da parte del Miur sulla preparazione. I programmi, infatti, non sono stati ancora chiariti e i precari si trovano a poco meno di due mesi dalla prova scritta senza alcuna chiarezza sulla ‘consegna’ da parte del Ministero. ecco, allora, alcuni suggerimenti su come prepararsi al meglio per il prossimo concorso Scuola.

La struttura delle prove del prossimo concorso scuola 2016

Le ultime indicazioni del Miur confermano che la prova scritta del concorso scuola 2016 sarà formata da 8 domande e il tempo sarà di 150 minuti: le prime 6 saranno dovrebbero limitare il ricorso al nozionismo e concentrarsi maggiormente sulle competenze metodologiche, professionali e didattiche del docente, secondo le impostazioni più moderne che considerano l’insegnante un ‘professionista riflessivo’; le ultime 2, invece, saranno in lingua e sembra che debbano essere a risposta multipla: il livello di competenza linguistica richiesto resta il B2.

La prova orale, invece, non dovrebbe essere troppo dissimile da quello previsto per il concorso scuola 2012: 35 minuti per l’esposizione di una lezione, gli ultimi 10 minuti per un colloquio con la Commissione nella quale dovrà essere valutata nuovamente la competenza linguistica.  

Come prepararsi per il concorso scuola 2016? Suggerimenti

Il nodo irrisolto riguarda proprio la preparazione per il concorso scuola 2016. Cosa si intende per limitazione del nozionismo e spostamento dell’attenzione sulle competenze professionali? In primo luogo, probabilmente, un peso maggiore avranno le cosiddette ‘Avvertenze generali’, esse però dovranno essere declinate all’interno della propria disciplina: il primo consiglio è quello di lavorare soprattutto sulle implicazione pedagogiche e didattiche delle materie che si andranno a insegnare, in questo senso sarebbe utile procurarsi dei testi di didattica specifici piuttosto che generici.

In secondo luogo, le ‘Avvertenze generali’ potrebbero essere studiate, data anche la mancanza di tempo, direttamente attraverso le sintesi: i manuali in circolazione (e sponsorizzati dai maggiori siti di informazione scolastica) rischiano di essere eccessivamente prolissi e dispersivi; il consiglio, dunque, è di procurarsi i materiali sul web, la sitografia sulle tematiche pedagogiche e didattiche è realmente sconfinata. Infine, per la prova scritta in lingua, occorrerebbe soprattutto impratichirsi con la terminologia ‘scientifica’ pedagogica e didattica nella lingua prescelta: è probabile, e sarebbe del resto ‘logico’, che i quesiti in lingua siano su argomento appunto metodologico. Per ulteriori aggiornamenti su bandi e programmi d’esame, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.