Una Scuola aperta quasi 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità. Questo è quello che chiedono molti genitori che lavorano anche durante le vacanze. Qualche insegnante ha subito pensato che fosse una notizia inattendibile; invece non è così. La notizia è assolutamente vera. Qualche Sindaco del Nord Italia ha già testato questa ‘opportunità’ per le famiglie all'interno di una scuola dell'infanzia. Intanto, i docenti, anche in qualità di genitori, si domandano quando queste famiglie possano trovare il tempo per trascorrere qualche ora con i loro piccoli pargoletti.
Il nuovo significato di 'famiglia' tra lavoro, lavoro e lavoro. I figli sempre più soli
A volte, si fa fatica anche ad illustrare queste tipologie di notizie. La difficoltà cresce quando qualcuno pensa che la scuola sia la risoluzione di tutti i mali e, soprattutto, dei propri problemi.
Quando poi si scopre che questi problemi si chiamano figli e che gli stessi vengono parcheggiati nelle mani delle maestre per molte ore al giorno, ci chiediamo subito perché, allora, i genitori hanno pensato bene di mettere al mondo questi problemi. Che senso ha lavorare incessantemente quando poi non si può trascorrere neanche un’ora o una settimana insieme al proprio nucleo familiare? Alcuni figli, sono visti dai loro genitori, più come degli ostacoli alla propria carriera lavorativa che come risorsa finalizzata a migliorare il loro stila di vita. Questo è assolutamente opinabile e desolante, soprattutto per quei genitori che passano più tempo senza i loro affetti e senza per questo farsene un problema.
Poi, improvvisamente, si scopre che questi genitori, non tutti per onor del vero, sono quelli che fanno fuoco e fiamme se i propri figli prendono un ingenuo rimprovero dalle maestre. Complimenti per il modello di educazione che infondono alle loro piccole creature, in carne ed ossa.
La notizia è assolutamente attendibile e a raccontarla non è un giornale qualunque ma Orizzontescuola.it, uno dei più importanti media di informazione scolastica d'Italia. Si capisce subito come la tematica sia davvero calda. Secondo lo stesso quotidiano, non si esclude neanche, in un recente futuro, che dalle parole si possa passare anche ai fatti.
Il caso Mantova. Un successo prevedibile e si pensa di estenderlo in altre scuole d'Italia
A tal proposito, durante le recenti vacanze di Natale e di Pasqua, qualche Comune dell’Italia settentrionale ha anche provveduto a mettere in pratica questo esperimento come per esempio la scuola materna ‘Strozzi’ di Mantova. Con sorpresa, il risultato è stato pienamente apprezzato da tutti i genitori (naturalmente). Addirittura, l’Assessore alla Pubblica Istruzione della piccola cittadina lombarda, Marianna Pavesi, ha anche rilasciato una dichiarazione speranzosa per il futuro di questa esperienza. In tal senso, la Pavesi sostiene: «Le famiglie che hanno iscritto i bambini alle giornate di attività del servizio sono state parecchie, sopra le aspettative.
Abbiamo intercettato un bisogno reale» e continua «Il tentativo nostro, anche se per ora limitato a una sola materna, è di armonizzare i tempi della scuola con quelli del lavoro all'interno dei nuclei familiari».
Ma a quanto pare il Comune di Mantova ha delegato una Cooperativa sociale, al prezioso compito dello svolgimento delle attività didattiche, attraverso l’approfondimento di varie discipline, tra cui le lingue e le scienze motorie.