La prima pagina della storia della Formula Uno è stata scritta in una giornata da ricordare: era il 13 maggio del 1950 ed erano già passati oltre trent’anni dalla nascita dell´automobilismo sportivo.

Con sforzi, trionfi e sconfitte, in quel giorno a Silverstone si corse la prima gara del Campionato Mondiale, in cui Nino Farina conquistò il titolo di Campione del Mondo ma un anno dopo, il 14 maggio 1951, la “Regina delle Corse”, l’Alfa Romeo, si dovette arrendere quando l’argentino Froilan Gonzalez, al volante della Ferrari 375, passò per primo sotto la bandiera a scacchi, facendo diventare realtà i sogni di un mago Italiano: il "Drake"Enzo Ferrari.

C'era in corso uno scontro sportivo ferocissimo tra la scuderia modenese e la poderosa Alfa, che contava dei bravi piloti, tra cui un altro famoso argentino, Juan Manuel Fangio (per ben 5 volte campione del Mondo di Formula 1). Erano i tempi dei caschi di cuoio "antiparras", gomme sottilissime, ruote a raggi, "gentleman drivers" e tanta voglia di velocità: così nacque l’automobilismo del dopoguerra e di conseguenza i circuiti, come la grande e volubile Silverstone, fatta di rettilinei raccordati da curvoni da paura, sfruttando, a partire dal 1950, le vie perimetrali che collegavano tra loro le piste dell'omonimo aeroporto della RAF.

Dopo una prima ristrutturazione che si rese necessaria per cercare di rallentare la pista, senza però stravolgerne la natura, seguì un altro intervento di totale riammodernamento nel 2010, che conservò intelligentemente l'essenza dell’automobilismo sportivo, ovvero i curvoni velocissimi in sequenza, preziosa eredità degli anni '50: la voglia di spettacolo.

In mezzo a questa lotta aperta di uomini e macchine, Silverstone si presentò come lo scenario dei GP d'Inghilterra del 1951 e '54, con il comune denominatore di José Froilán González ed una Ferrari come protagonista di due vittorie memorabili, battendo piloti del calibro di Fangio, Ascari, Villoresi, Farina, Hawthorn ed altri.

Quella era l’epoca della Formula Uno di 1.500 cm3, con compressore a 4.500 cm3 con aspirazione normale, e della grande lotta tra Alfa Romeo, Maserati, Mercedes Benz e Ferrari. Quest'ultima voleva dimostrare che, dopo aver ottenuto buoni risultati grazie anche al motore Alfa, poteva disporre della propria Scuderia e vincere con una tecnica opposta rispetto alla regola generale.

Arrivò il 1951 ed Enzo Ferrari decise di ingrandire i suoi motori fino a 4,5 litri, costruendo i suoi bolidi in modo tale da sfruttare al meglio telaio e aerodinamicità. Ciò avvantaggiò i suoi piloti che si fermarono ai box meno volte rispetto ai colleghi, grazie ad un basso consumo di carburante e pneumatici.

Tornando all’inizio del nostro racconto, a Silverstone, dopo la classificazione del sabato, la griglia di partenza era formata da: Gonzalez in Pole, Fangio secondo e nella seconda fila Ascari con Farina.Dopo pochi giri la Ferrari di Gonzalez sfrecciava già in prima posizione, seguita a ruota da Fangio: la fermata ai box fu il fattore determinante, visto che la Ferrari ebbe bisogno di soli 20 litri di carburante.Gonzalez riprese il comando, imponendo da subito un ritmo sostenuto che gli permise di vincere la gara.

Quel giorno si avverò il sogno di Enzo Ferrari: essendo stato legato all'Alfa Romeo come direttore del reparto corse, una volta messosi in proprio divenne "L’Ingegnere" con la "I" maiuscola, ed il trionfo di Gonzalez a Silverstone non poteva che annunciare il neonato dominio del "Cavallino Rampante" in Formula Uno. Possiamo dire che quella non fu solo un'altra corsa vinta per il Mondiale: quella bandiera a scacchi salutò la nascita di un mito.

Domenica prossima, 10 luglio, le Ferrari di Vettel e Raikkonen proveranno a rinverdire quei fasti, puntando a sopravanzare e a prendersi la rivincita sul predominio delle Mercedes.