Se accendi la Tv, ove ti capitasse, difficilmente non beccheresti un programma televisivo, non necessariamente legato alla Politica e all'infotainment, che parla dei gravosi costi della politica, o meglio, della casta di politici che alle spalle del povero cittadino s'ingozza e ruba fiumi di denaro pubblico. Ovviamente non tutti i programmi della tipologia citata si esprimerebbero in questa guisa, ma diciamo che è abbastanza verosimile il concetto.
Oggi poi con la bocciatura del ddl Lombardi il refrain è tornato in auge in modalità che in passato abbiamo già sapientemente conosciuto. Ma come ha avuto inizio questa tendenza?
Il disimpegno dei partiti e l'era Monti
Tutto ha origine nel peccato originale della cosiddetta terza repubblica, ovvero l'avvento di Monti, dopo la defenestrazione di Berlusconi, la politica ha di fatto delegato ad un tecnico la gestione della cosa pubblica, e creando quindi un vero vuoto di rappresentanza, che ha generato un mostro difficilmente gestibile: la Demagogia.
Infatti, subendo pesantemente i provvedimenti del governo presieduto dai tecnici e la concomitante crisi economica, il cittadino inerme e incapace di comprendere come sia stato possibile un simile stravolgimento, ha letteralmente preso a bersaglio quella classe politica che per anni ha governato il paese, descrivendone se non addirittura additandole tutti i mali possibili della società, come un processo di catarsi collettiva di un male di cui non si conoscevano le cause.
In questo la Stampa in generale ha avuto gioco forza, rimarcando, se non attizzando, i peggiori sentimenti anticasta, scrivendo articoli, spesso al limite della denuncia penale, nel descrivere l'antropologia dei politici, specialmente quelli del parlamento e dei governi regionali, come corrotti usurpatori della volontà popolare
Renzi, Grillo e l'anticastismo
E quindi giunti fino ad oggi, quei politici, che non dico a torto, sono stati descritti come il male assoluto, hanno poi generato un vuoto che ha dato spazio ad un Rottamatore ed un Savonarola, Renzi e GRILLO, entrambi accomunati da una vestigia d'agire politico proiettato alla demolizione delle classi dirigenti, chi più chi meno tra i due, in un ottica di palingenetica dei fini e delle intenzioni.
Ma il tutto non potrà che portare ad un progressivo svuotamento delle funzioni della politica, e con il progressivo indebolimento del principio democratico della rappresentanza, a tendenze autocratiche difficilmente evitabili. Non c'è certo una soluzione, perché la politica nel suo essere mutevole e instabile per natura, non possiede regole fisse e scientifiche tali da poterne prevedere e gestire le evoluzioni. Infatti l'unica cosa che rimane da fare al cittadino consapevole è quello sì di non risparmiare critiche alla classe politica ma di ricordarsi, nel momento di scegliere di votare o di non votare, che comunque vada, i politici non vengono dalla luna e son sempre figli di qualcuno: delle vostre scelte.