Cosa sta succedendo in questi giorni in Parlamento? I soliti battibecchi tra partiti, partitini e il Movimento Cinque Stelle che ha presentato alla Camera la proposta di legge sul dimezzamento degli stipendi. Un cavallo di battaglia rispolverato al momento opportuno dal M5S, anche se pochi giornali e canali tv hanno dato il giusto risalto ad una iniziativa che garantirebbe un risparmio complessivo di 61 milioni di euro.
Maggioranza compatta per il No ai 5 Stelle
La maggioranza ha ripetuto compatta lo stesso motivetto che si può riassumere così: "I 5 Stelle sono populisti, fanno solo demagogia".
Accuse prive di fondamento. I grillini hanno commesso diversi errori in questi primi anni in politica, ma non si possono di certo definire demagoghi. E' un movimento estremamente coerente, che nel bene e nel male fa quel che dice. Renzi sta provando a far passare il messaggio secondo cui la legge così com'è non può essere approvata perchè le modalità di riduzione degli stipendi non vanno bene. E' stata davvero duraascoltaregli interventi dei parlamentari del Partito Democratico alla Camera durante la votazione. Dalla Morani a Miccoli, i deputati hanno sfornato giustificazioni imbarazzanti contraddicendo le promesse delle ultime campagne elettorali. "Il Pd ha tradito i suoi elettori - ha commentato Beppe Grillo sul suo blog dopo il voto contrario della maggioranza - sono delle vacche che si sono autonominate sacre".
I motivi del Nofanno già discutere
Quindi com'è andata? Hannorispedito in Commissione la proposta di legge pentastellata, con delle motivazioni alquanto discutibili e irritanti. Fantastica l'uscita di Alessia Morani: "Esiste soltanto un modo per ridurre i costi della politica: fare le riforme". Non da menoMiccoli: "Questa è la solita proposta del cinque stelle per acchiappare dei voti".
Ma il top lo ha raggiunto il deputato Ettore Rosato: "Luigi Di Maio prende quanto gli altri parlamentari. Noi coi nostri soldi manteniamo il partito con orgoglio, loro - rivolgendosi ai 5 stelle - fanno altro e cosa non lo sappiamo". In realtà ciò che fa il Movimento Cinque Stelle si sa benissimo. Ogni parlamentare restituisce metà del proprio stipendio e la diaria a un fondo per la piccola media impresa. Un gesto da cuigli altri partiti dovrebbero prendere esempio.