Ore 19:11 la prima scossa, inaspettata. Ore 21:18 la seconda scossa, attesa con timore. La terra è tornata a tremare. L'epicentro del sisma è nella zona di Ussita, in provincia di Macerata. Il bollettino di questo nuovo disastro, non è rassicurante, nemmeno un po'. Due i feriti, non gravi. A Visso molte sono state le case che, in parte, sono crollate e molti i danni, arginati dalla prontezza della protezione civile, che aveva attivato lo stato di allerta e consigliato alla gente di riversarsi nelle strade. Gente spaventata, sirene spiegate, questa volta, troppo vicine, e polvere.

Quando la natura si ribella, lo fa sul serio e non fa sconti, infatti piove copiosamente sulle zone colpite e la corrente è venuta a mancare in molti comuni. Alcune frazioni sono rimaste isolate ed aspettano le squadre di soccorso. Sono stati interrotti i tratti di viabilità ritenuti più pericolosi, ed anche le ferrovie dello stato hanno imposto il fermo dei treni, per verificare la percorribilità dei tragitti e dei ponti.

Non avevano ancora tolto tutte le tende, a Ussita, che già si devono riallestire nuovi alloggi temporanei ed altri punti di raccolta. Interventi tempestivi, quelli umani, che possono solo fare il possibile per arginare gli "imprevisti della natura", imprevisti che ci colpiscono tutti nel profondo, perché fanno crollare, oltre ai calcinacci, anche tutte le nostre certezze, i nostri sacrifici, i nostri sogni e progetti, quei punti fermi che ci servono per dare un senso alla nostra vita.

Quando ci troviamo di fronte a notizie come questa, sentiamo che "gli altri" potremmo essere noi, in ogni momento e non possiamo rimanere indifferenti, di fronte a questa roulette russa del fato, che i geologi cercano di spiegare, ma che per noi, comuni mortali, resterà sempre una vera incognita. Quello che possiamo sperare, è, che la prontezza degli interventi, non venga dimenticata, a causa di un rallentamento delle istituzioni.

Bisogna attivarsi, subito, affinché, la povera gente colpita possa ritornare presto alla vita di ogni giorno, che, forse, dovremmo imparare ad apprezzare in po' di più.

Durante questa notte ci sarà bisogno di viveri e di coperte, ma già da domani, le persone vorranno sentirsi dire che le loro case presto saranno pronte, che i figli potranno tornare alle loro scuole e che, anche se sarà dura, tutti saranno, nuovamente, messi in condizione, di poter ricominciare.