Il Novecento è stato il secolo delle grandi ideologie, dei grandi movimenti di massa e sommovimenti popolari che hanno stravolto l'intero assetto planetario, ridisegnando la struttura di un nuovo mondo che ancora non ha finito di essere configurato completamente, e non è detto che smetterà tra breve. L'elezione di Trump ha sconvolto e ridisegnato la struttura portante delle percezioni della politica globale.

Questo pittoresco personaggio ora presidente degli Stati Uniti ha mostrato in maniera lampante e decisamente chiara quali sono le nuove versioni di Destra e Sinistra nel XXI secolo.

populisti: sono tutti quei movimenti che si pongono a difesa del Popolo, struttura generica dai contorni non ben definiti, proponendosi come Paladini contro delle elites che governano il mondo e impropriamente credono di controllare e decidere il destino dei Popoli che si autodeterminano. Spesso nei populisti troviamo posizioni isolazioniste e protezionistiche, tesi no-global e keynesianesimo, e di solito sorgono in seguito al fallimento politico dei partiti tradizionali.

ottimati: è quella serie di partiti, poteri, Media che sono in sostanza sono il sistema tradizionale, non dissimili e tendenzialmente dal pensiero unico, neoliberisti filo-finanza, e di un certo moralismo e dirigismo culturale e politico tipico di un atteggiamento nel migliore dei casi di borghesismo illuminato, vedasi esempio del giornale La Repubblica. Pieni di conflitti d'interesse e perduti in questioni politiche lontane dai bisogni reali e concreti della gente, tendenzialmente sono considerati, a differenza dei populisti, competenti ma perdutamente corrotti.

Dopo quindi la Brexit, l'elezione di Trump, forse il prossimo appuntmento in cui vedremo riaccendersi la sfida tra vecchio e nuovo, populisti e ottimati, sarà il referendum del 4 dicembre. Visto come sono andate le cose e vista la disfatta di sondaggisti, Media e Pensatori a tempo perso, magari il risultato finale sarà la definitiva affermazione dei Populisti sugli Ottimati?